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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

martedì 18 dicembre 2012

Fattore Mediocrità

La Juve è la più forte della Serie A ed è tra le migliori in Europa. Nulla di contrario; ma è di un altro pianeta?
Questo no. E' quella con più continuità e sta cercando di non rifare gli stessi errori della scorsa stagione, ovvero perdere punti con le "piccole".
Se andiamo a guardare e proviamo ad analizzare la classifica, dopo la Juventus (le prime 10) vedremo:
-Inter: come era naturale pensare, si è bloccata l'ascesa. Troppa arroganza, fa crollare il castello.
-Lazio: bella squadra, che con umiltà e molta verticalizzazione, a tratti fa anche divertire. Però non ha alternative a Klose.
-Fiorentina: vera bellezza del campionato, che non è una noia grazie a lei. In Coppa Italia la vedo bene in finale.
-Napoli: squadra logora e con poca qualità nel mezzo. Hamsik e Cavani non possono sempre prendere la squadra sulle spalle. Anche un pò meno presunzione, non guasterebbe.
-Roma: troppo incostante per essere sufficiente. Mantenere i piedi per terra dopo ogni vittoria, sarebbe d'aiuto.
-Milan: sta piano piano ritornando, ma deve fare attenzione a non commettere gli errori dei cugini.
-Catania: bel campionato, anche se non come quello di Montella.
-Udinese: c'è poco da commentare; è un anno di transizione.
-Parma: Donadoni passa in sordina, la sua squadra resta costantemente a metà classifica. Sognare è sempre lecito.

Ho sempre giudicato noiosi il campionato tedesco e quello spagnolo, perchè le squadre che fanno da padrone sono sempre le stesse, sia sul mercato che in campo; però ora la Serie A rischia di diventare lo stesso. Non è la Juve di un altro pianeta, ma le altre sono tremendamente mediocri, nonostante continuino il loro cammino in Europa. La Juve forse forse sarebbe di un' altra galassia se avesse un attaccante d'area come si deve. Ma penso che l'organico che possiede, possa ampiamente bastare per trionfare in Italia e, chissà, anche in Europa.

martedì 27 novembre 2012

Fattore Campionato

La sconfitta della Juve non era pevedibile, ma più possibile di altre volte. Le milanesi hanno colpito dritto al cuore. Il rigore era difficile da vedere, anche se non era da assegnare (non credo che valga la regola "un pò per uno, non fa male a nessuno", sopratutto quando ne influisce lo spettacolo).
Quello che ha diviso le due squadre è stata la voglia di vincere, assente da una parte e presente nell'altra. Parlare di rinascita rossonera mi sembra un pò prematuro, specie quando il gioco è molto opaco.
La squadra bianconera, con il passare del tempo sta risentendo della mancanza di Conte (inoltre Quagliarella si sarebbe tappato la bocca, subito...).
La squadra è stanca e molte volte, oltre al riposo, la medicina migliore è il motivatore sia nello spogliatoio che in campo, e Conte è molto Trapattoniano in questo.
L'Inter sta soffrendo la propria presunzione; non è con tre attaccanti che si riparano i problemi a centrocampo e in difesa.
La Fiorentina si sta dimostrando la mina vagante: quando è l'allenatore a fare la differenza...
Il Toro e la Samp stanno tutto sommato disputando un buon campionato (meglio il primo che la seconda). Spero che riescano a muovere un pò le acque nella metà classifica.
Il Palermo si sta pian piano risollevando; spero che non ci sia di nuovo un intervento di Zamparini...

giovedì 22 novembre 2012

Fattore Champions

Quello appena passato è stato un buon turno di Champions. La Juve ha vinto alla grande, il Milan cerca di nascondere i propri limiti dietro ungrande El Shaarawi e incredibilmente Di Matteo esonerato e il City Mancini fuori.
Belle emozioni le hanno riservate Juve e Chelsea, dove i modi di giocare si sono invertiti: gioco europeo ai bianconeri e il contropiede all'italiana agli inglesi.
Una grandissima difesa e un potente centrocampo hanno fatto la differenza: nessuna sbavatura da parte di Chiellini, Bonucci e Barzagli (che ha davvero mai sbagliato una partita?).
Non c'è molto da stupirsi se la Juve prende pochi goal, perchè contro un centrocampo di quel genere, è difficile anche superare la propria metà campo.Vucinic ha sbagliato alcuni palloni, ma  i suoi tocchi sono sempre un belvedere.
Dall' altra parte, complimenti a Abramovich, che si è reso ancora una volta ridicolo. Non è con le spese folli che si costruscono grandi squadre, Juve e Borussia da una parte e il City dall'altra insegnano.

Il Milan avanza lentamente, ma avanza; El Sharaawy non sarà eterno come non lo sono stati tanti altri giocatori simbolo.

P.S quand'è che Prandelli si deciderà a convocare Quagliarella???

martedì 13 novembre 2012

Fattore Obiettivi

Grandi complimenti vanno alla Fiorentina ed all'Atalanta, che hanno battuto rispettivamente il Milan e l'Inter.
Quest'anno entambe le squadre hanno fatto le scelte migliori che potessero fare: la Fiorentina ha ceduto giocatori senza rendimento positivo (Vargas e Montolivo) e hanno inserito molti giovani e qualche "veterano", come Toni. Tutto questo con l'aggiunta di un grande tecnico come Montella, uno dei migliori allenatori italiani, sia come tattiche, sia riguardo al rapporto con i giocatori.
L'Atalanta ha deciso di puntare molto sull'attacco veloce e fisico di Denis, Carmona e Maxi Moralez. Colantuono ha trovato il giusto posto per le sue idee di gioco. Bisogna porsi sempre degli obiettivi e l'Atalanta può davvero puntare l' Europa.
Entrambe le squadre hanno non le migliori difese, ma le più ordinate e unite.
Entrambe le squadre possono puntare in alto.

Sono tutti elementi che sono mancati e mancheranno anche nelle prossime partite al Milan, che, amio parere, dovrebbe fare tabula rasa (allenatore o calciatori è indifferente) e l' Inter, che si sta andando a cercare i problemi, a partire dal cetrocampo, che non provvede alla costruzione del gioco fin dalla propria area di rigore.

 Mi chiedo la Roma come vivrà questo momento, vedendo i risultati di Montella in viola e i confronti con i risultati della Roma targata Luis Enrique.

martedì 6 novembre 2012

Fattore Imbattibilità

La Juventus è stata sconfitta dall' Inter dopo ben 49 gare ufficiali.
Durante la partita si sono sostanzialmente viste tre squadre: una Inter compatta con due veri attaccanti, come Palacio e Milito e con il terzo valore aggiunto, Cassano e poi due Juventus.
Quella vera, quella dei centrocampisti bomber, quella "imbattibile" per 18 secondi, e poi una squadra mediocre, senza un attacco degno di questo nome, senza la corretta distanza tra i reparti, senza forze e lucidità.
Lasciamo da parte le polemiche da "bar" sui goal, i non-goal o i goal-in-fuorigioco. Non è su questi episodi che sono state costruite la Juve degli ultimi due anni o la vittoria dei nerazzurri.
La juve ha bisogno di un attaccante, un vero e puro numero 9: quel giocatore anche egoista, ma che sappia buttarla in rete. Ora più che mai la Juve sente la mancanza di un giocatore alla Trezeguet. Sono attaccanti rari e costosi, ma indispensabili.
Consiglio vivamente di far riposare la squadra. Persone come Marchisio o Vidal devono avere qualche settimana in più per riprendere la lucidità.
Brava l'Inter ad avere esaltato i propri pregi. Ma non è ancora il momento di festeggiare, nè quello di fare polemiche (qualcuno dica a Stramaccioni di tenere un profilo più basso). E soprattutto bisogna ricordarsi il cammino dell'anno scorso, dove alla prima falla, è affondata l'intera nave.

Il Napoli deve assolutamente cambiare sistema di gioco: Mazzarri ha adottato un modulo troppo dispendioso.
La Fiorentina si sta rivelando e mi sta facendo piuttosto divertire, tanto di cappello a Montella.

martedì 30 ottobre 2012

Fattore Campionato

La Juventus è in un vortice di accuse, recriminazioni e bandierine alzate, il Milan torna a vincere, la Lazio perde immeritatamente e l' Inter cerca, attraverso le vittorie a diventare un minimo costante. La Roma perde da 2-0 a 3-2, ma questo non è un novità.

La Juventus vince a Catania in mezzo alle polemiche. E' vero, il risultato è stato falsato, deviato e mutato. Il Catania meritava il vantaggio, niente di più però. Non mi sento di accolpare al guardalinee anche il fuorigioco di Bendtner (prestazione buona, tutto sommato), perchè davvero è una questione di centimetri. Alla Juve però andrebbero anche un rigore per trattenuta e l'espulsione di Spolli per il pugno a Pogba. Ma questi ragionamenti sarebbero solo pignoleria da bar. A me invece piace commentare le prestazioni delle due squadre: la Juve ha dominato e poteva tranquillamente allargare il risultato; forse l'ha frenata un pò di pigrizia e prepotenza. Il Catania ha giocato mediocremente, senza però mai impensierire Buffon, tranne che nell'azione del gol-fantasma.
Pulvirenti dovrebbe darsi una calmata; chiedere la sconfitta a tavolino è davvero esagerato.
Se la Juventus dovesse vincere le prossime tre gare, ci sarà ben poco da dire riguardo al campionato: la Juve è la migliore e la favorita.

Il Milan vince, ma non convince. E' davvero troppo poco per una squadra del genere. Vincere aiuta a vincere, perciò è meglio stringere i denti e aspettare che la luce, in fondo al tunnel, si inizi a scorgere.

Complice di giudizi arbitrali è stata anche la Lazio, ma sicuramente Petkovic ha messo delle basi robuste, che non cadranno solo per una partita persa in questo modo.

Sulla Roma preferirei passare, ma mi basta dire che non ho mai visto una difesa così colabrodo e in difficoltà.

Per concludere, vorrei che qualcuno invitasse Della Valle a tacere: portare alla memoria lo scudetto dell'82, mi sembra davvero una caduta di stile.

domenica 21 ottobre 2012

Fattore Riserve

Il "fattore" principale della ottava giornata di campionato è la "riserva", uno di quegli aspetti che vengono quasi sempre dimenticati. La Juventus ha le riserve all'altezza, il Napoli no.
Questo è fondamentalmente emerso ieri sera: sono entrati due giocatori panchinari (di cui un diciannovenne) e hanno cambiato le sorti della gara. E sono usciti Vidal e Asamoah, non due qualsiasi nella Juve di Conte-Alessio-Carrera-Filippi.
L'avevo già scritto alla fine del calciomercato e ci tengo a ribadirlo: il Napoli ha meno possibilità di vincere perchè non riesce a rimpiazzare i titolari, specie se si tratta del trio Cavani-Hamsik-Pandev. E la mancanza di Lavezzi si farà sempre più sentire. Bisogna dunque trovare dei piani alternativi, che possono essere rappresentati da Insigne e Vargas.
La Juve vince e convince proprio con i vari Pogba, Giaccherini, Caceres, Matri o Quagliarella, che sarebbero titolari in qualsiasi squadra di Serie A.

Il fattore riserva è dominante anche nel Milan: infatti i difensori e parte dei centrocampisti sarebbero panchinari in tutte le squadre teste di serie. Eppure non è una rosa, in tutti i suoi difetti e lacune, da cinque sconfitte su otto partite. E allora perchè continua a perdere?
A questa domanda prenderei come punti di riferimento il possesso palla, più del 55% e le conclusioni in porta, che non arrivano a cinque. Questo significa che non c'è un minimo di tattica, nessuno schema, alcuna grinta o cinismo. Bisogna cambiare rotta e, purtroppo, alla fine bisognerà puntare il dito contro Allegri.
Che di colpe ne ha solo in parte. Io cambierei anche qualcuno nella dirigenza, a partire da chi ha deciso la campagna acquisti.

Bene, invece la Lazio. Petkovic sta facendo un buonissimo lavoro. E' vero, la difesa tentenna e non è sicura, ma dal centrocampo in su, è un belvedere. La rapidità e i passaggi corti stanno rendendo molto.

Personalmente vedo la Juve con una marcia e una qualità in più. Sotto c'è il Napoli, che deve dimostrare di reggere questi ritmi e la Lazio, che si sta migliorando di gara in gara. Lotteranno anche l'Inter e la Fiorentina. Sotto, in mezzo a tanti problemi, vedo il Milan e la Roma.

giovedì 18 ottobre 2012

Fattore Nazionale

In queste due partite della Nazionale si è visto quel che si voleva vedere.
E' c'è stata pure l'ambientazione polemica e complottitisca, proprio come piace a noi italiani.
Discussioni oltretutto fuori luogo, su cui non vorrei neanche degnare un commento.
Passando al calcio giocato, ho visto qualcosa in più rispetto alle scorse partite, anche se il primo tempo con l' Armenia (squadra modesta, ma arrembante), è da cancellare.
Mediocre è stata la prestazione con una squadra vogliosa, e a tratti rognosa, come la Danimarca. Siamo andati sotto in dieci e siamo riusciti a controllare abbastanza bene. Oltretutto sono state due partite in cui la cosa più importante era vincere.
Riguardo ai giocatori in particolare, ho da fare alcune considerazioni: i terzini sono ancora da trovare. Balzaretti non è all'altezza; Abate e Maggio hanno delle grosse difficoltà e lacune (ad esempio i cross).
Il centrocampo è buonissimo; sono ancora convinto del fatto che il nostro sia il secondo miglior centrocampo al mondo. Pirlo ha dimostrato ancora una volta le sue qualità e ha taciuto molte voci.
L'attacco è praticamente aggrappato a Balotelli. ha un grande talento e una buonissima visione e posizione in campo. Osvaldo non mi convince ancora, gli preferisco sia Destro che El Shaarawy. Giovinco deve cambiare modo di giocare ed adattarsi ad una maggiore fisicità egli avversari.
Concludo con Montolivo, un giocatore fuori ruolo e con grandi limitazioni, ma che con la Danimarca ha fatto vedere qualcosa in più.
Consiglio fortemente a Prandelli di cambiare modulo e una volta trovato quello giusto, non cambiarlo più per molto tempo, altrimenti si rischia di fare solo confusione.

martedì 9 ottobre 2012

Fattore Derby

Uno spettacolo davvero deludente, ma anche pronosticabile. Speravo, però, che il Derby potesse dare qualche stimolo in più a Inter e Milan. Eppure il basso livello tecnico si è visto tutto. Senza contare schemi e strategie.
L'Inter ha qualcosina in più, forse è perchè non ha nulla da perdere. Non competerà per lo scudetto, ma forse per un posto in Champions. Stramaccioni fa quel che può: non ha esperienza e spero francamente che non finisca come la vicenda Ferrara-Juve. Consiglio solo di non contare solamente su Milito.
Davvero sterile è il gioco del Milan. Ma lo è anche la rosa a disposizione.
A differenza di alcuni giornalisti e opinionisti, vedo sotto una luce diversa la partita di Montolivo. E' vero con i suoi tiri da fuori è stato piuttosto pericoloso, ma è anche indice di una totale mancanza di schemi. E sono del parere che con un'altra mediana avversaria, sarebbe riuscito a concludere di meno.

La Juve vince, ma a fatica. Sta cercando di equilibrare l'energie con la tecnica individuale e probabilmente non arriverà spomapata a gennaio. ma credo che un pò di cattiveria e grinta debbano essere aggiunte.
La Lazio sta cercando di costruire un gioco, obiettivo non semplice, e a tratti, ci sta riuscendo.
Il Napoli ha dimostrato di essere meno lucido e di continuare a contare su Hamsik e Cavani. Mi lascia però esterrefatto la prestazione con il PSV... penso che un minimo di rispetto ai tifosi che vanno in trasferta sia d'obbligo.


P.S se Pegolo gioca altre partite come quelle contro la Juve, è da Nazionale.

venerdì 5 ottobre 2012

Fattore Giustizia

Una storia tutta da ridere, o forse da piangere, visto che di Giustizia si tratta (anche se Sportiva).
Conte, dopo vari ricorsi è stato ufficialmente condannato a quattro mesi di squalifica (riduzione di sei mesi).
Tutto parte da quando le magistrature di Cremona e Bari, e via via quelle di mezza Itaia, hanno scoperto una serie di penose e riplorevoli scommesse su cui venivano decisi i risultati delle partite di Serie B e Lega Pro.
Oggi, a mesi di distanza, sono stati condannati neanche un terzo degli indagati, la maggiorparte di loro ha patteggiato e ne hanno subito le conseguenze anche altri club. Il nome più importante è quello dell'allenatore della Juventus.
Bene, ora che mi è tutto chiaro, vorrei fare alcuni "suggerimenti", se così li vogliamo chiamarli.
  1. Palazzi si deve dimettere. Dopo avere puntato il dito contro due giocatori della Juventus (Bonucci e Pepe) e Marco Di Vaio (attualmente a Montreal), che sono stati subito assolti, si è concentrato su Conte, chiedendo più di due anni di squalifica. Inoltre molti dei pentiti se la sono cavati con una paternale, anzichè la radiazione dal calcio.
  2. Bisogna riformare le pene da adottare: c'è una confusionetotale sulla "resposabilità diretta" e quella "indiretta". Ci vogliono leggi più chiare: se uno è colpevole, tale rimane, sia che vuoti o no il sacco... parlare di enormi riduzioni della pena, mi sembre di ascoltare un telefilm statunitense.
  3. Bisogna agire diversamente sui club. Non è possibile che alcune squadre (senza citare nessuno, per carità) vengano penalizzate di classifica ogni stagione. Bisogna erisolvere i tutti problemi subito, non a rate.
Vorrei portare alla mente le pene di Calciopoli, che furono molto, molto più severe.
Senza fare alcun tipo di vittimo-moralismo, ma la situazione mi sembra più che mai una presa in giro.

giovedì 4 ottobre 2012

Fattore Champions

E' appena passato il secondo turno dei gironi eliminatori della Champions League e ci sono stati alcuni colpi di scena.
Il primo è sicuramente il pareggio della Juve (in cui a rischiato seriamente di perdere). La squadra è sempre compatta e a tratti fa buon gioco, ma quando ha la palla, un pò dovuto alla stanchezza, non riesce ad essere determinante. Non ho però alcun dubbio sul suo passagio del turno.
Complimenti allo Shakhtar Donetsk ed a Lucescu è riuscito ad allestire una buona squadra.
Per quanto riguarda il Milan, non farei i salti di gioia; è vero i tre punti sono quelli che contano, ma al ritorno con lo Zenit dovrà giocare molto, molto meglio.
Sul Psg vorrei solo dire che la sconfitta con il Porto, rivela uno dei maggiori problemi del club francese: quello di non avere nè esperienza nè la cultura necessaria per la Champions (nonostante il budget illimitato).


In ottica campionato la Juve continua a non perdere (anche se con alcuni difetti), il Napoli continua a  contare su Cavani, come il Milan dell'anno scorso su Ibrahimoviç (anche se il primo non ha la stessa capacità fisica del secondo) e , a mio parere, continua ad illudersi che Pandev sia come Lavezzi.
La Lazio deve crescere e imparare a conoscersi, Petkovic può far bene.
Zeman deve smetterla di credere che i giocatori che ha a disposizione, Totti in primis, siano adartti al suo gioco. Schemi così lunghi può farli in Serie B, dove i giovani si spremono.
Belle partite le stanno invece svolgendo Toro e Samp, possono davvero arrivare a metà classifica.

Fortunatamente molti dei miei pronostici si stanno avverando, vediamo che cosa ci riserverà quest'anno ricco di esoneri e ricerche di conferme.

martedì 25 settembre 2012

Fattore Stadio

Povero Cagliari. Cosa avrà mai fatto per meritarsi un presidente come Cellino?
Ieri è stata confermata la vittoria a tavolino di 3-0 a favore della Roma. Il Prefetto sardo è stato chiaro: "Stadio non a norma". E c'è stata subito la pronta risposta del presidentissimo "Presenteremo ricorso"
Povero Cagliari.
Penso che ci siano alcune cose intollerabili nel calcio: il razzismo, l' assenza alla premiazione dell'avversario (e chi vuole intendere, intenda), la mancata partecipazione ad una partita e la sconfitta a tavolino.
Ci sono altre azioni molto più gravi, ma questi sono eventi deplorevoli da punto di vista sportivo e comportamentale.
Giudico vergognoso il fatto che una società non sia in grado di permettere la visione al pubblico della squadra beniamina. Giudico vergognoso la sfida e il ricorso lanciati (via Miami, naturalmente) da Cellino al Prefetto.
Ma al giorno d'oggi le cose di cui indegnarsi sono veramente troppe. Però è ora di fare pulizia e di rendere più trasparente il mondo del calcio. Ora basta.

Forse Pasolini si sbagliava ("Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro."): forse è meglio tornare a teatro. Almeno lì non c'è nessuno che ti prende per il naso.

giovedì 20 settembre 2012

Fattore Champions League

Quella di ieri sera, è stata una bellissima partita. Chelsea contro Juventus. Due metodi di gioco molto differenti, da una parte lo stile, dall'altra la grinta.
Ieri sera sono stati sfoggiati tutti i tocchi, errori, tagli, lanci e tiri, che un amante del calcio possa solo desiderare.
E' stata a dir poco eccellente la rimonta della Juve, prima con un azzoppato Vidal e poi con il jolly d'attacco Quagliarella (sul quale, spero sempre in una convocazione in Nazionale). Hanno risposto ad un gol-autogol ed a una magia di Oscar; ed è proprio qui che la Juve deve riflettere: hanno preso due gol molto particolari, di quelli che capitano ogni tanto e non su azione o errori difensivi. I bianconeri devono prendere coscienza delle proprie capacità. Possono, a mio parere, fronteggiare qualsiasi avversario,e di sicuro, non sfigureranno.

Tutt'altro discorso per il Milan. Forse sarò ripetitivo, ma questa squadra è senza riserve e senza schemi.
Allegri deve dimenticarsi di Ibrahimoviç; Pazzini non darà mai il suo contributo se non viene servito.
Rimango molto perplesso riguardo al centrocampo muscolare, che molto probabilmente è il più grande problema.
Allegri deve cambiare assetto subito. Se come alcuni "tabloid" italiani hanno scritto e dunque Udine sarà l'ultima spiaggia per il livornese, la vedo molto, molto grigia.

mercoledì 12 settembre 2012

Fattore Nazionale

In questo ultimo week-end abbiamo assistito alla prestazione dell'Italia contro la Bulgaria e Malta. Una prestazione, a mio avviso, davvero deludente. E' vero, settembre è storicamente un mese difficile, sia su piano fisico e tattico (molto a causa di diversa preparazione dei club). Eppure, nonostante tutte le attenuanti del caso, io vedo un po' di confusione. L'ordine delle posizioni in campo e la memorizzazione del modulo e delle tattiche, sono le due cose fondamentali a questo inizio di stagione.
Ho visto in queste due partite tanta dispersione inutile di energie. Ho visto un po' di "legnosità" nelle azioni.
Non voglio criticare né le scelte di Prandelli né le motivazioni dei giocatori, ma mi sento in dovere di smentire le affermazioni riguardo al fatto che la squadra sia in cerca di conferma e non di ricostruzione.
Perchè è oggettivamente cambiato molto sotto l'aspetto di convocazioni e moduli, ma non molto sotto l'aspetto delle prestazioni e del gioco. Ho notato con piacere l' inserimento di Pazzini (forte colpitore di testa) e di Destro (uno dei migliori talenti italiani) e di Cassani (un vero terzino), ma con scetticismo la "chiamata" di Peluso e Maggio. Non mi stupisce la non-conferma di Montolivo, riguardo al quale devo ancora capire cosa gli allenatori ci trovino di interessante, e di  Cassano, che non è adatto alla Nazionale, nonostante le qualità che potrebbe (sì, uso il condizionale) farci vedere, ma che evidentemente gli piace tenerle nascoste ed evitarle.
Non capisco il continuo cambio di modulo: prima 3-5-2, 4-4-2, 4-3-1-2, 4-3-3. E' giusto variare le possibili soluzione, in fondo abbiamo appena iniziato, ma vedo un pò di errori grossolani, come se i giocatori fossero stati buttati in mezzo al campo senza neanche conoscersi.
Concludo con la speranza che un giorno, vengano convocati De Ceglie, Antonini e Quagliarella.

lunedì 10 settembre 2012

Fattore Leggenda

Io, quale grande appassionato di sport, non potevo non commentare la partenza di una dei più grandi miti del calcio italiano: Alessandro Del Piero.
Dopo diciannove anni ha ufficialmente lasciato l'Italia per sbarcare nel Nuovo Mondo, l'Australia.
Pochi sono stati i giocatori italiani ad aver giocato in Oceania e sicuramente l'ex capitano della Juve ne è il personaggio più celebre, una vera icona.
Vorrei spendere poche parole ed esprimere il mio affetto sportivo verso questo grande campione, che nella sua lunga carriera ha vinto tutto (e probabilmente continuerà a farlo).
Ho visto tantissimi suoi goal, ho sentito tutti i paragoni sul suo conto, ho percepito tutte le esultanze dei tifosi, ho provato una forte emozione ad una sua rete, ad una sua magia, ad una sua pennellata "alla Pinturicchio", ad ogni goal "alla Del Piero". Passerà molto tempo per rivedere un giocatore esemplare come Del Piero.
Egli appartiene ad una razza in via d'estinzione: la Leggenda.
Questo titolo non viene affibbiato per un ricco palmarès o per le tante marcature, ma per ciò che ha significato per la propria squadra e per la propria città. Del Piero ha incarnato come meglio non avrebbe potuto il carattere e la forza di Torino e dei Torinesi. Dentro e fuori dal campo. A suon di giocate e di parole.
Si è preso il pesante numero 10 della Juve, che ha una tradizione di grandi giocatori, e l'ha portato sull'Olimpo del Calcio, verso l'apice di ogni sogno.
Vorrei lasciare da parte le polemiche o le malizie dell'ultima stagione e ricordare quel ragazzo, che anche dopo un gravissimo incidente, ha saputo rialzarsi e tornare a vincere.
Se ne andato da vincitore, come nel suo DNA e tutti gli amanti del calcio e dello sport se ne ricorderanno.

Grazie Leggenda.

lunedì 3 settembre 2012

Fattore Calcio Italiano

In questo blog ho accennato diverse volte al problema dell'impoverimento di gioco (oltre che di giocatori) del calcio italiano. Alla luce dei alcuni commenti di quotidiani sportivi, che puntanto il dito sulla crisi economica sulla mancanza di talenti assicurati, vorrei fare solo un breve commento.
E' vero, non sono arrivati campioni, (l'unico prelevato da una grande squadra è De Jong) ma penso che non sia soltanto una mancanza di denaro il problema, infatti è una mancanza grave di mentalità, che in Italia non si vede da parecchio tempo.
E il problema non parte solo dalle grandi squadre, in cui è carente il prestigio, il fascino ed il carisma ormai antichi (vedi i casi di  Berbatov con la Fiorentina e dei innumerevoli attaccanti con la Juve), ma anche delle squadre di media e bassa classifica.
Partendo dalle prime, emerge che in Europa League (ex Coppa Uefa), l'Italia è sparita. Dopo un lungo dominio del tricolore negli anni '90, in cui anno dilagato Juve, Inter e Parma e le finali perse da Roma, Torino, Fiorentina e Lazio, negli anni Duemila il vuoto completo.
Sono riuscite a vincere squadre spagnole, portoghesi, russe e perfino una ucraina. Questo perchè?
Il motivo non è che il campionato italiano sia inferiore o la crisi economica ci abbia colpito (e continui) per un decennio, ma semplicemente il fatto che le nostre società se ne freghino altamente. Si dà addirittura più importanza alla Coppa Italia (il cui valore, oltre il nome non va). Si preferisce uscire subito dalla competizione, fare un campionato mediocre e beccarsi i soldi di partecipazione per la campagna acquisti del prossimo anno. Un ragionamento contorto e idiota, che però persiste. Idiota, perchè poi ci si lamenta delle cattive prestazioni in Champions. E in un passato recente non mi riferisco all'Udinese, ma al Napoli, che deve ancora capire come ha fatto lo scorso anno ad uscire con un Chelsea modesto, oltretutto forte di un 3-1 dell'andata. Naturalmente questa prestazione è stata santificata dai media.
Se andiamo un pò più indietro troviamo anche la Juve di Delneri che ha preferito pareggiare sei partite, uscire e cercare di prendere qualche punto in campionato (a proposito, non ci è riuscito).
Ci si lamenta della poca esperienza dei giovani, che di conseguenza non trovano spazio, ma se non si fanno giocare proprio in quelle due-tre partite, come possono  essere pronti per un campionato di 38?

Altro discorso deve essere fatto per le squadre che lottano per la salvezza. Vorrei ricordare il Catania di Montella, che lo scorso anno è partito con l'obiettivo della salvezza tranquilla ed è arrivato persino a gareggiare per un posto in Europa. La prima domanda è quella esatta "con quale strategia d'attacco giocava il Catania?"
E' il metodo di gioco migliore per una squadra di bassa classifica, quello d'attacco. Senza subire troppi goal, certo. Era una squadra che giocava a testa alta, con rispetto di tutti e paura di nessuno, tantè che ha affondato indifferentemente grandi, medie e piccole squadre. E quest'anno sta continuando, anche cambiando allenatore, senza fare una grande campagna acquisti.
E' un'idea di gioco che dovrebbero adottare tutte le squadre della salvezza, perchè non serve a niente rintanarsi in difesa, aspettare che la bufera passi e ripartire in contropiede.
Questo centra moltissimo con il discorso precedent, perchè il calcio italiano ha bisogno di terzini di spinta, attaccanti d'area, registi difensivi che facciano ripartire subito l'azione; tutti tipi di giocatori che possano interessare ed essere venduti alle squadre più forti, arricchendo di conseguenza il proprio budget.

Come potete vedere sono discorsi semplici (forse troppo, direte voi), perchè così è il calcio, senza tanti discorsi e frasi-già-fatte del tipo "squadra difensiva, perchè provinciale" o "squadra sopresa perchè ammazza-grandi".
Bisogna soltanto ragionare e giocare a testa alta.

venerdì 31 agosto 2012

Fattore Pronostico

Quest'anno ho deciso di spingermi fino dopo la prima giornata di campionato per fare qualche (seppur ammetto, quasi sempre da ritoccare) pronostico.
La Juventus è sicuramente la squadra da battere,  è imbattuta in campionato ed è l'unica ad essersi veramente riforzata in questo calciomercato.
Si è assicurata due rinforzi importanti come Asamoah ed Isla, un rientro di Giovinco (seppur "suicida" dal punto di vista economico), Lucio (anche se sono piuttosto perplesso sulle sue condizioni atletiche) e il giovane Bendtner. Non ha venduto nessuno anche se significativa è la perdita di una leggenda come Del Piero che cade subito all'occhio.
Per ora è l'unica squadra su cui si possano avere delle certezze, perchè l'Inter è in fase di rinnovo (anche se un pò confusa), il Napoli ha una squadra già collaudata, ma è senza riserve; la Roma, come tutte le squadre di Zeman sono un terno al lotto (anche se ha acquistato buonissimi giocatori, la difesa rimane sempre il reparto da sistemare); per la Lazio vale lo stesso discorso e l'Udinese a cui ancora una volta  sono state prelevate e vendute le pedine fondamentali.
Per ultimo lascio il Milan, che mi lascia un pò allibito: oltre ad aver venduto quindici giocatori (e non erano gli ultimi arrivati), è riuscito solo a rinnovarsi con giocatori mediocri ma con prospettive, Bojan, un talento ancora da maturare, Pazzini, che è un buon attacante, ma solo d'area e infine Montolivo, su cui personalmente non farei molto affidamento.
Queste squadre hanno tutte venduto giocatori di rilievo, e mi sorgono alcune domande:
Al Napoli chi regalerà tanti assist come Lavezzi (se non sbaglio nell'ultimo campionato furono ben diciasette)?
Al Milan chi farà così tanti gol o salvataggi come Ibra e Thiago Silva?
L'Inter con il suo parco attaccanti così leggero riuscirà a realizzare un numero di reti soddisfacenti, senza contare sempre su Milito?
A proposito dello scambio Pazzini-Cassano, non vedo nessuna delle due squadre si sia avvantaggiata, perchè se il primo deve essere servito in area, l'altro dovrà dimostrare di non essere il classico talento mancato.
Attenzione alla Fiorentina, potrebbe essere lei la miga vagante del campionato.
Per quanto riguarda il fondo della classifica, vedo bene sia la Sampdoria che il Torino, hanno due allenatori competenti e che non rifanno gli stessi errori due volte.

Francamente, però, spero che tutte queste mie supposizioni sia almeno parzialmente da modificare, non mi piaccioni i finali già scritti...

Fattore Olimpiade-Calcio

Vorrei aprire una breve parentesi su un confronto tra il calcio italiano e l'Olimpiade appena , ahimè,conclutasi. Abbiamo potuto apprezzare il forte attaccamento verso l'Italia di tutta la delegazione azzurra, dimostrandoci che si può vincere e stravincere anche negli sport "minori" e meno seguiti.
Come è normale ci sono state e sicuramente ci saranno discussioni, litigi e polemiche, ma, come si suol dire, fa parte del gioco.
Abbiamo potuto inoltre, assistere a dei veri e propri furti, come il mancato oro di Cammarelle.
E' da proprio questo fatto che molti quotidiani e giornalisti si sono sbizzarriti nei paragoni con il Napoli di De Laurentiis & Co. A questo proposito vorrei fare alcune semplici considerazioni: sicuramente la decisione di rifiutarsi di scendere in campo per giocare una partita, come è accaduto in passato da parte di famosi club, è un atto gravissimo dal punto di vista sportivo e morale. Ma è ancora più deprecabile il fatto di non presentarsi alla premiazione della squadra avversaria. E' una cosa assolutamente inaccettabile, perchè è come non accettare di essere stati sconfitti, di aver perso un trofeo. Ancora più della vittoria, infatti, la sconfitta è parte essenziale del calcio. Non ci sono vittorie senza sconfitte. Non ci sono gioie senza lacrime.
Mi chiedo francamente cosa abbiano voluto insegnare De Laurentiis e Mazzarri, come sperano di creare una squadra vincente con queste patetiche e infantili prese di posizione?
Ecco le Olimpiadi dovrebbero farci riflettere proprio su questo: saper accettare qualsiasi risultato e trarne le conseguenze.

mercoledì 18 luglio 2012

Fattore Denaro

In queste ultime settimane abbiamo assistito ad un incredibile cambio di scena. Galliani poco tempo fa aveva assicurato più volte che il mercato del Milan era già chiuso, con piccole eccezioni riguardanti i giovani. Ciò nonostante i miliardari sceicchi del PSG non sono riusciti a trattenere la folle volontà di assicurarsi due dei giocatori più forti della Serie A. Tutto contanti senza alcuno scambio di giocatori. I due cartellini sono costati circa 65 milioni e tutto questo comporterà al Milan un ricavo di circa 170 milioni di euro (cartellino più i risparmi degli stipendi).
Ho letto numerosi commenti riguardi a questa vicenda, c'è chi parla, come Mario Sconcerti, dell'impoverimento economico del nostro calcio, e della "normalizzazione" del Milan (pur rimanendo, a suo dire, una squadra molto forte), oppure come Roberto Beccantini, che non s'indigna delle spese pazze e pone l'attenzione sul Fair Play finanziario. Poi ho sentito pareri su chi fosse più importante al Milan e ho visto tanto scetticismo dei tifosi rossoneri davanti allo "smontaggio" della rosa.
Sicuramente il Milan partirà più debole e senza Nesta, Thiago Silva, Gattuso, Zambrotta, Seedorf, Inzaghi, Van Bommel e Ibrahimovic, dovrà rivedere la propria competività e i prorpi obiettivi.
Di certo questa sarà la più grande sfida di Allegri, il classico ostacolo che dichiara la vera bravura dell'allenatore.
Io non sono una persona che giudica i comportamenti dei calciatori o le decisioni dei dirigenti in base a qualche particolare concetto di moralità, ma mi preme fare alcune considerazioni in proposito: giudico, infatti incoerente il comportamento della dirigenza rossonera, che prima con i classici modi berlusconiani afferma che il vero acquisto è stato trattenere Thiago Silva, successivamente venderlo con Ibrahimovic e ora dichiarare che non si poteva rifiutare un'offerta del genere, che sarebbe stato da irresponsabili.
Da irresponsabili, secondo la mia opinione, è non aver mandato via Thiago Silva prima, quando alla faccia della situazione economica, alla faccia dei tifosi, alla faccia del rispetto verso la maglia, stava a frignare per aver un "adeguamento di stipendio", come se non avesse più soldi per pagarsi il mutuo...
Trovo indegno il fatto che un giocatore, pur di avere più soldi passi da una squadra più forte ad una più scarsa, da una che può ambire a tutto a una che pensa di poter vincere tassellando la rosa di spese costose.
Francamente mi stupisco di Leonardo e Ancellotti, due grandissimi del calcio europeo, che hanno vinto pur non avendo dei giocatori o dei compagni di squadra strapagati. Io penso sempre che troppi galli in un pollaio possono portare molti problemi...

martedì 10 luglio 2012

Fattore Tecnologia

In questi ultimi giorni è stato approvato dai massimi sistemi calcistici, l'uso della tecnologia in campo.
L'arbitro verrà dunque aiutato nel giro di uno/due secondi nelle situazioni di gol-nongol, tramite un apposito orologio da polso.
Chiunque nel settore ha garantito che la partita non subirà alcuna interruzione, se non di pochi istanti.
La notizia è stata accolta come un trionfo dai quotidiani sportivi e dirigenti delle squadre di tutta Europa.
Galliani non ha fatto mancare la propria voce in capitolo, felice di non vedere più errori come il celebre gol di Muntari (come se questo episodio avesse potuto cambiare gli esiti di tutto un campionato).
Naturalmente questo nuovo sistema verrà testato e successivamente approvato definitivamente.
Io personalmente mi schiero dalla parte di Platini: essere prudenti e ragionare con calma.
Innanzitutto credo che approvare questo sistema, prendendo come riferimento l' Occhio di Falco del tennis sia una enorme idiozia e frutto di ignoranza (nel senso buono del termine, s'intende).
Infatti per prima cosa, soltanto nei tornei maggiori e di più prestigio, e sopratutto nelle partite più importanti, si può utilizzare questo aiuto tecnologico. Se vogliamo prenderlo come riferimento, allora dovrebbe essere utilizzato nel calcio solo ai Mondiali, Europei e Champions.
Seconda cosa nel tennis  si utilizza una pallina di diametro compreso tra  6,54 cm e 6,86 cm, ben altra cosa rispetto alle dimensioni di un pallone da calcio. E oltretutto la velocità di un'azione di gol-nongol, non può essere minimamente paragonato ad una pallina che viaggiando ad una velocità superiore a 100 Km/h, tocca una linea di pochi centimetri.
Quindi prima di fare pensieri affrettati, bisogna cercare di riflettere.

martedì 3 luglio 2012

Fattore Italiani

Grazie (o a causa, dipende dai punti di vista) all'Europeo appena conclutosi, si è potuto appurare la carenza di riserve in grado di sostituire l' undici titolare.
Sembra infatti che la nostra sia una delle poche Nazionale che soffre di questo problema. Perchè?
Si potrebbe fare un ragionamento molto semplice: contare il numero di stranieri nei club più importanti di Serie A e trarne delle conclusioni:
Attualmente gli stranieri nella Juventus sono il 34,4%, Milan 44,7%, Udinese 75 %, Lazio 50 %, Napoli 53,5%, Inter 76,6 %, Roma 58,8%. Quest dati sono molto eloquenti, ma sono stati anche inclusi i giovani delle rispettive primavere, nonostante per molti di loro sarà molto improbabile arrivare soltanto alla panchina di qualche grande della Serie A.
 In questo ultimo periodo soltanto la Juventus vuole avere una linea di sviluppo giovane e italiana, a differenza di seppur belle squadre come l'Udinese, che preferisce puntare su coetanei stranieri. Per ora lascerei da parte la classifica dell'ultima stagione, perchè i destini di squadre come la Juventus, il Milan o l'Udinese sono state dettati dalla grande gestione dei propri allenatori (alcuni di loro, per usare un' espressione tosattiana, hanno fatto credere agli asini di essere cavalli).
Preferirei riferirmi al fatto che la Nazionale aveva sette giocatori della Juventus, tre del Milan, due del Napoli due della Roma, uno dell' Udinese e tre che giocano all'estero.
Sono numeri da tenere d'occhio, e molto attentamente. E c'è da tenere presente che l'ultima squadra a vincere a livello internazionale è stata l'Inter di Mourinho, con soli cinque italiani (comprendendo di nuovo i giovani e riserve). Ma negli ultimi anni le prestazioni delle nostre squadre in ambito europeo sono state molto deludenti, pur puntando molto su stranieri. E "casualmente" anche la Nazionale va di pari passo con questi risultati e livelli di gioco deludenti (obiettivamente anche agli Europei, il gioco non  si è proprio visto).
Tutto allora ciò cosa vuol dire?
Io non credo che le "big" italiane pensino che un giovane africano o sud americano sia meglio o peggio di un ragazzo italiano della primavera. Io penso che l'italiano non abbia abbastanza opportunità per mettersi in mostra. I ragazzi brasiliani e argentini che fanno tanto gola ai presidenti, esordiscono a sedici-diciasette anni nei loro più importanti club. Allora di chi è la colpa? Dei presidenti? Dei direttori sportivi?
Certo, è anche una questione economica: costa molto meno pagare un paio di milioni e avere lo straniero subito che aspettare e avere la pazienza di vedere l'evoluzione tecnica dell' italiano.
Ma io dico che fondamentalmente è un errore della FIGC, della Lega e di tutti quegli organi di potere amministrati da gente incompetente e che pensa di più ai propri affari. Io imporrei che gli stranieri in squadra non debbano superare il 50%. Mi sembra la cosa più giusta e corretta. Anche perchè ho visto fior fior di talenti sudamericani considerati migliori dei nostri, ma poi durare la metà (con le conseguenti lacrime dei presidenti che ripensavano ai 10, 20 o 30 milioni spesi).
Però il mio più grosso rammarico rimane quello della quasi scomparsa delle società "satelliti", che hanno accompagnato le squadre importanti fino a 30 anni fa.
Per chi non lo sapesse, i nostri grandi calcatori del passato, stavano pochi anni (addirittura pochi mesi) nelle primavere e poi si facevano l'ossatura in alcuna società "alleate". Per fare degli esempi, la Juventus e il Torino si spartivano il territorio piemontese ed annesse società (Pro Vercellli, Novara, Cuneo), proprio come l'Inter e il Milan facevano con le società lombarde (Atalanta, Como, Lecco), o il Genoa in Liguria.
Queste società satelliti militavano in B o in C e spendendo quasi nulla riuscivano ad avere i futuri talenti italiani, che sarebbero poi ritornati alla squadra-madre. A guadagnarci erano in due; oltretutto era molto più facile monitorare i ragazzi.
Perciò ricordatevi sempre che il ragazzo che sta facendo gavetta e viene poco considerato potrebbe essere la migliore riserva ora in circolazione...

lunedì 2 luglio 2012

Fattore Nazionale - Commento dell'esito finale

Eccoci arrivati al capolinea, ora è giusto trarne delle conclusioni. L' Italia è uscita sconfitta pesantemente in finale da una fortissima Spagna, la migliore di sempre.
Un quattro a zero che rispecchia la realtà della partita, ma non della differenza di qualità effettiva delle due squadre.
Prandelli e il suo staff hanno fatto un lavoro incredibile, portando una squadra reduce da una prestazione ignobile contro la Russia in amichevole, fino a combattere per il titolo europeo. E per questo meritato i complimenti di tutti.
A questo punto è sempre è facile giudicare e criticare le scelte del tecnico, ma è tuttavia necessario. Guardando i singoli reparti ed i singoli giocatori io ho da fare alcuni commenti:
la difesa è formata dagli juventini Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli più Balzaretti e Abate. Come è stato giustamente osservato più volte il "blocco" bianconero è stato il migliore in Europa, con meno di 20 goal incassati. Abate è reduce da una buona stagione, Balzaretti di meno, ma comunque da considerarsi un giocatore mediocre. Loro si sono scambiati i vari ruoli in base alle esigenze fisische, con gli inserimenti di Maggio (davvero deludente) e il tenace De Rossi. Una buona difesa, ma senza riserve.
Sul centrocampo poco da dire: inferiore soltanto a quello spagnolo e di gran lunga migliore di quello tedesco.
Ruolo che invece non ho proprio capito è il trequartista. Prandelli ha voluto affidarlo a Montolivo (centrocampista centrale) ed a Thiago Motta (centrocampista difensivo o regista basso, come volete). L'unico trequartista vero era Diamanti, ma era palese la sua mancanza di esperienza internazionale, compensata però dalla sua molta voglia. Anche qui nessuna riserva.
Nell'attacco le più grandi carenze: nessun vero colpitore di testa e solo Balotelli giocatore completo. Qui invece solo tre a scambiarsi i ruoli. Allora mi viene spontanea una domanda: perchè Prandelli ha voluto portarsi dietro Giovinco (bei piedi, ma zero fisico), Borini (mai sceso in campo), Ogbonna (a cui è stato preferito De Rossi anche in emergenza), Giaccherini che non è ancora adatto alla Nazionale e Nocerino, utilizzato con il contagocce? Personalmente non avrei lasciato a casa uno tra Quagliarella (sempre imprevedibile) o un forte colpitore di testa come Pazzini o Di Vaio.
Una Nazionale forte, ma senza cambi e senza un grande gioco. Su questo si possono aprire ampie discussioni, ma non è questo il post adatto...
I miei complimenti vanno anche all'Inghilterra. Ricordiamoci che contro di noi hanno perso ai rigori, hanno solo da poco cambiato allenatore e con una serie di importanti infortunati (su tutti Lampard).
Nonostante tutto sempre e comunque: FORZA ITALIA