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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

sabato 30 novembre 2013

Fattore Leggenda #2

Ieri, una leggenda del calcio moderno, Ryan Giggs, ha compiuto 40 anni. In ventitrè anni di carriera ha collezionato 13 Premier, 10 Community Shield, 2 Champions League, 1 Mondiale per club e svariati altri premi. I numeri parlano chiaro, ma non bastano per descrivere l'ala mancina più forte degli ultimi venti, trent'anni. Un highlander, una Bandiera con la B maiuscola, un vero professionista in un mondo in cui cambiare maglia sembra una cosa naturale. Lui e Ferguson sono stati l'anima dell' Manchester per più di un ventennio. Altri club europei hanno avuto degli sbandamenti o dei periodi di rifondazione. I Reds no.
Non vi è appassionato di calcio che non rispetti il numero 11 gallese. Non è stato mai troppo elogiato dalla stampa, forse se avesse avuto il tanto sacro numero 7, sarebbe stato diverso.
Ha avuto in squadra diversi fuoriclasse: da Cantona a Rooney, passando per Cristiano Ronaldo e David Beckham. Molti se ne sono andati, lui è rimasto. Giù il cappello.
In tempi di muscoli e palestre, lui ha fatto valere l'eleganza e il cinismo del suo mancino. Nel Old Trafford, nel Theater Of Dream, ha dettato legge.
Ha incontrato anche i più forti al mondo, dai Galacticos ai Blaugrana di Guardiola; ne è sempre uscito a testa alta.
Quando darà l'addio, gli amanti del pallone, si alzeranno e applaudiranno il Re del Galles, nessuno escluso.
Grazie Leggenda.


domenica 17 novembre 2013

Fattore Civiltà

Quando il calcio, fortunatamente, va oltre gli insulti razzisti, l'intolleranza e il lancio di "materiale sanitario", "gavettoni di urina" e "giornali forniti di escrementi"...

http://www.repubblica.it/sport/calcio/2013/11/17/news/cara_mineo_campionato-71193920/?ref=HRERO-1



domenica 3 novembre 2013

Fattore Tabula Rasa

Il Milan deve ripartire da zero. Tabula rasa totale .Non dalle fondamenta, ma addirittura dalla progettazione. Con ieri sera è arrivata la quinta sconfitta in undici partite, 12 punti su 33: un ritmo da retrocessione. Il Milan è arrivato ad un punto in cui bisogna prendere atto della netta inferiorità rispetto alle prime quattro, partendo dalla rosa, fino  al gioco. Si ripete sempre che è troppo facile additare l'allenatore, farne un capro espiatorio, ma adesso è più che mai evidente che i giocatori hanno dato il possibile ad Allegri ed Allegri ha dato il possibile ai giocatori. Non c'è altro da dire.
Vidi con occhio curioso e molto interessato quando si decise di "abbandonare" le bandiere, passare ad un altro capitolo. Giusto. Ma altrettanto giusto è comprare nuovi innesti, nuovo fiato, nuovi piedi. Questo cambiamento non c'è stato. Troppo fisico, niente classe.Ora parlare di esonero non ha molto senso: chi verrebbe al posto di Allegri? Non ci sono nomi allettanti in giro. Forse l'unico è Di Matteo, ma non credo che sarebbe l'ambiente giusto per lui.
Adesso c'è il Barça (i pronostici sono già scritti), poi il Chievo. Quella contro i veronesi sarà la partita del non-ritorno, dentro o fuori.
Un consiglio ad Allegri: faccia come Garcia, adatti il modulo ai calciatori e non viceversa. Ognuno, al proprio posto, rende sempre meglio. Che ne direbbe di ritornare al 4-3-2-1 ancelottiano?