Segui anche su:

frase

"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

venerdì 28 giugno 2013

Fattore Equilibrio

L'Italia perde ai rigori (6-7) contro la Spagna. Alzi la mano chi lo avrebbe predetto. E abbiamo dominato nel primo tempo con diverse occasioni. Alzi la seconda mano chi lo avrebbe predetto. E per diversi tratti di gioco siamo stati noi i palleggiatori nel campo. Ok basta, non ci sono sufficienti mani.
Gran bella Italia. La partita è stata equilibrata fino all'ultimo, sono dovuti servire i maledetti rigori a decretare un vincitore. Mi cito: "abbiamo superato noi stessi" e "con le spalle al muro abbiamo tirato il meglio di noi stessi". Il gap con la Spagna almeno per una sera non si è visto, anzi. Le Furie Rosse, i campioni di tutto, hanno sudato, e parecchio. Questa partita è servita più di qualsiasi altra dagli Europei ad oggi. Non  è più la squadra di Kiev; la strada è quella giusta, per favore non prendiamo deviazioni o scorciatoie inutili.
C'è da migliorare, ma il bello è che si può migliorare.
Ha vinto il migliore in campo? Forse sì, ma di misura.
Passando al lato tecnico in questo torneo c'è stata anche un' importante evoluzione tattica: dal 4-3-2-1 al 4-3-1-2, per arrivare al 3-4-2-1. Sicuramente più solida la difesa a tre, ma entro il prossimo anno bisognerà cambiare la rosa a disposizione. Servono più ali: in un torneo, con queste condizioni climatiche, persone come Maggio, Giaccherini o Candreva non riusciranno a fare due partite di fila. Per coprire così tanto terreno servono più cambi, altrimenti si rischia di iniziare la partita successiva con uno o due uomini in meno. Serviranno anche attaccanti diversi: Balotelli non è la soluzione a tutti i nostri problemi. Vorrei aspettare la prossima partita per fare i complimenti ai giocatori uno ad uno, ma non resisto dall'anticipare le mie congratulazioni a Giaccherini e a Candreva.
La finale sarà Brasile-Spagna: che lo spettacolo abbia inizio.

lunedì 24 giugno 2013

Fattore Confederation

E ora sotto con la Spagna. Il 4-2 con il Brasile fa riflettere, ma piano con giudizi e condanne. Abbiamo fatto la nostra partita, a tratti giocando anche bene, ma penso che più di così, in questo momento, non possiamo fare. Se vogliamo avere qualche possibilità con le Furie Rosse dobbiamo superare noi stessi.
E' già stata sottoposta ad interrogatori e verdetti la difesa, con Buffon bocciato e Chiellini, Barzagli e Bonucci rimandati alla prossima. Andiamoci cauti. E' vero, fa notizia il fatto che prendiamo tanti, troppi goal pur avendo la difesa migliore d'Italia, ma è anche vero che non abbiamo il Vidal che fa barriera o il Lichtsteiner che corre ai ripari. E dobbiamo arraggiarci con quello che abbiamo.
Proporrei la difesa e tre con il trio di centrocampo Marchisio, Aquilani, De Rossi. Ma verrei considerato un eretico. Tra i tanti compiti che Prandelli darà ai suoi c'è anche quello di limitare Iniesta e Xavi, forse il compito più difficile e più importante.
Riguardo a Neymar ed ai suoi tuffi sono piuttosto tranquillo: non hanno mai fatto strada i tuffatori: cambierà ben presto atteggiamento.
Non mi soffermo mai a parlare sugli arbitri, ma tengo a dire che non sono per niente soddisfatto e parecchio deluso. Tanti, troppi errori per un torneo breve e a livello mediatico meno importante e gravoso rispetto agli Europei e i Mondiali.

giovedì 20 giugno 2013

Fattore Fortuna

L'Italia è stata molto, molto fortunata questa notte. Ha trovato un avversario non facile, in forma, ma si tratta pur sempre del Giappone. Prendiamo i tre punti e abbandoniamo il campo a testa bassa.
Partita iniziata malissimo, zero controllo della palla, rincorsa dietro ai veloci samurai e mai una giocata d'anticipo. Il centrocampo boccheggiava già dopo 15 minuti. Poi una carambola di eventi: dal rigore inventato allo 0-2, dall'altro rigore inventato fino al 4-3. Partita pazzesca, ma non perchè giocata bene da entrambe le squadre, anzi.
Prandelli, lo si può tranquillamente dire, ha sbagliato in pieno la formazione. E secondo me anche i cambi successivi lo sono stati in parte, come l'ingresso, seppur positivo di Giovinco. Con un altro avversario e con un vento un pò meno a favore, non avremmo visto palla.
Maggio non è da nazionale; De Sciglio fa quel che può, ma è proprio necessario fargli giocare tutti i novanta minuti?; l'idea di lasciare fuori Bonucci continua a non convincermi: appena gli altri bloccano Pirlo, tutta la squadra inizia ad ansimare, non trovando una valida alternativa come impostatore di gioco.
Su Montolivo, vorrei solo spendere due parole: nei miei post precedenti l'ho sempre criticato, e da quanto continuo a vedere, ho sempre avuto ragione: il rapporto Prandelli-Montolivo ricorda molto quello Lippi-Zambrotta (quello del 2010, naturalmente); un rapporto perseverante, più che ostinato. Montolivo non è un giocatore da Nazionale, punto. E Prandelli deve farsene una ragione. Ma chi non vorrebbe il proprio pupillo in squadra? Vero, ma se ne risente il rendimento generale, la strada giusta è la panchina. Inoltre penso che uno come Marchisio non si possa togliere, sopratutto quando si vogliono limitare le scorrerie avversarie.
Mi è piaciuto molto Balotelli, l'unico a reggere un attacco che, senza di lui, sarebbe inesistente.
In definitiva la vedo parecchio male, ma con la consapevolezza che, tradizionalmente, gli italiani danno il meglio di sè quando hanno le spalle al muro.

lunedì 17 giugno 2013

Fattore Nazionale

Una decisa Italia batte un ostico (e ti pareva) Messico. Un 2-1 un pò stretto, ma necessario per non farci prendere dall'onda dell'entusiasmo. C'è ancora molto da fare; se avessimo incontrato subito il Brasile, probabilmente staremmo ragionando su una sonora sconfitta. Finalmente Prandelli ha messo in campo una squadra motivata con un modulo quasi giusto. E' la strada che dobbiamo percorrere.
Critiche? Poche, ma che bisogna dire: fuori Montolivo e dentro uno tra El Shaarawy e Diamanti, con Marchisio mezz'ala. Altrimenti meglio ancora passare al 4-2-3-1 con Pirlo e De Rossi mediani e con Marchisio, Giaccherini (o Diamanti) e Aquilani dietro al solo Balotelli.
Dietro la situazione è ancora più complicata: rinunciare a Bonucci porta diversi rischi, sopratutto in fase d'impostazione, però è difficile lasciare in panchina uno con la gamba e il fiato di De Sciglio.
Plausi? Diversi, a partire da Pirlo fino a Balotelli, passando per Giaccherini.
E su Balotelli mi soffermo per un breve commento e consiglio: è quell'applauso del Maracanà, il tempio del calcio, è quel goal decisivo, da  vero centravanti, è quella gioia dei milioni di tifosi italiani che trasformano un giocatore talentuoso in un mito e poi in leggenda, non le prime pagine della cronaca rosa o i commenti della tv-spazzatura. Ricordatelo.

domenica 16 giugno 2013

Fattore Nazionale U21

Italia batte Olanda 1 a 0. Un buon, buonissimo risultato; adesso c'è la finale con la Spagna, i più preparati sotto ogni punto di vista. L'Italia di Mangia sta sopperendo le carenze tecniche con un gran lavoro di copertura e pressing, con però qualche errore in fase di impostazione, terribilmente catenacciaro, terribilmente efficacie, e come ha detto Mangia, "chissenefrega" del resto. Non penso che questo però basti con le mini- furie rosse;  in ogni caso, tanto di cappello a Mangia ed ai suoi.
Fa effetto vedere come i giocatori dell'Olanda, per esempio, siano quasi tutti titolari in squadre di campionati come Eredivisie o Jupiler Pro League oppure prime scelte tra le seconde linee di grandi club europei. I nostri invece devono aspettare cinque-sei anni almeno per avere una minima possibilità di mettersi in mostra in Serie A. La retoguardia azzurra è quasi tutta composta da nerazzurri, eppure non mi sembra che la strategia della squadra milanese abbia all'ordine del  giorno l'inserimento in rosa di uno di questi ragazzi. Lo stesso discorso vale per tante altre squadre, come la Juve, che aspetta anni e anni prima di buttare un giovane nella mischia, nonostante ragazzi come Pogba stiano dimostrando che con una strategia diversa si possa ottenere molto di più.
Questo è fondamentalmente il problema dell' Italia, questo è uno dei fattori che ci fa perdere terreno sulle altre big d' Europa. Spero francamente che altre grandi prestazioni dei più giovani facciano aprire gli occhi alle nostre società.