Segui anche su:

frase

"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

venerdì 29 agosto 2014

Fattore Pronostico '14/'15

Estate molto calda questa. Non a livello metereologico, per disgrazia di albergatori e ristoratori, ma a livello calcistico per gli amanti della sfera. Conte dalla Juve alla Nazionale e Seedorf via dal Milan, Allegri alla Juve e Inzaghi dalla Primavera alla prima squadra rossonera, la disfatta azzurra in Brasile e Tavecchio sul trono del calcio italiano, Kroos al Real e Suarez al Barça. Sono tanti gli argomenti da prendere in considerazione. Ma oggi, ad un solo giorno dall' inizio campionato, è tempo di pronostici.
Ho la brutta tendenza ad azzeccare le mine vaganti e a sbagliare (anche se non di molto) la classifica della "zona sinistra". Cerco di migliorare, ma quest'anno è ancora più tosta:
  1. Juventus: è la favorita grazie al triplice trionfo consecutivo. Manca un attaccante, ma la rosa è più che valida. L'incognita, più che il tartassato Allegri, è la difesa. Fino al ritorno di Barzagli non mi sentirei troppo al sicuro.
  2. Roma: Benatia significava molto. Manolas arriva da un campionato inferiore, ma non troppo. La rosa è competitiva se al completo. Nutro tanti dubbi su Cole ed Emanuelson, che credo che non aggiungano niente, anzi. Non è riuscita a vincere l'anno scorso con una stagione strepitosa, che fosse quella l'anno da sfruttare?
  3. Inter: ho avuto la tentazione di schierarla dopo la Fiorentina. Tutto o quasi dipenderà da Vidic ed Hernanes. Kovacic servirà, ma non troppo. Icardi ha dimostrato che, se aiutato, può fare grandi cose. Buon acquisto il verace Medel.
  4. Fiorentina: campagna acquisti quasi inesistente. Siamo ancora alla ricerca del duo Gomez-Rossi. Se arriva puntuale,  il quarto posto è probabile.
  5. Napoli: la partenza di Behrami non mi ha convinto. La difesa fa acqua e Maggio si dimostra inadeguato da ormai molto tempo. La prima regola per noi italiani rimane la stessa: prima di tutto non prendere goal.
  6. Lazio: mi stuzzicava l'idea di piazzarla davanti al Napoli. L'unica incognita, a mio avviso, è Pioli, abituato ad ambienti meno complicati.
  7. Torino: mi piace pensare che Immobile e Cerci (?) non saranno grandi carenze. Mi ha stupito la campagna acquisti di stampo sudamericano e giovane. Fidatevi di Ventura, ultimo dei maestri italiani.
  8. Milan: la Juve prima di vincere ha toppato con due settimi posti (con cambio di allenatore); più o meno uguale discorso per la Roma (anche lì pessimi risultati e cambi di allenatore). Qui, oltretutto, zero campagna acquisti. So che probabilmente arriverà il colpo-da-salvatore-della-patria-berlusconiano, ma i problemi sono altri (e tanti). Arrivare ottavi sarebbe già una buona cosa.
  9. Verona: il tutto si regge su Toni-Marquez. Pesanti le cessioni Iturbe-Romulo-Jorginho, ma mi fido di Mardorlini e della sua tuta.
  10. Cagliari: mi diverte l'arrivo di Zeman a Cagliari. Un taciturno in un popolo di poche parole. Ha in squadra tanti giovani italiani e perciò gli do la mia fiducia.
Mina vagante: Lazio

Ai posteri l'onore e l'onere di contraddirmi.

martedì 12 agosto 2014

Fattore Presidenza

Si é presentato come il "presidente di tutti". In realtá, di chi? Di gente come il trio Lotito-Galliani-Preziosi? Il latinista, il supercompetitivo e il giocattolaio. Insieme rappresentano perfettamente il male del calcio italiano. Su di loro pesano cause milionarie, passaporti falsi e frode sportiva: un ottimo spot per il calcio azzurro.
Sia chiaro, Albertini non era manna dal cielo. Era il vice del dimissionario Abete, tra le maggiori figure della patetica prestazione brasiliana. Si dice che sia farina del suo sacco l'idea di "convocare" anche le mogli/miss/fidanzate/cortigiane dei calciatori. Se é cosí, i miei piú ironici complimenti. Oltretutto il suo nome circolava giá ai tempi di Calciopoli. Non era manna, ripeto. Ma nonostante tutto la sua carriera e la sua giovane etá erano buone carte, sicuramente migliori delle "gaffe" di Tavecchio.
Sicuramente in questa votazione hanno giocato anche le major dei diritti televisivi. Da una parte Mediaset (pro Tavecchio), dall'altra Sky (pro Albertini).
Come in ogni proverbiale "battaglia" italiana, non sono mancati i voltagabbana: da Abodi l'innovatore al Cesena neopromosso, passando per Thohir il magnate (che stavolta ha preferito un nostro piatto tipico, il magna magna).
Quando rivedo, leggo o sento nomi come Carraro, Matarrese e compagnia bella, non mi meraviglio se neanche una frase su Opti Pobá (non chiamatela battuta, non ho visto nessuno ridere) diventa un legittimo motivo per ritirare una candidatura. Il calcio italiano rimane dov'é, nella sua palude stagnante. Spero che almeno Tavecchio abbia la dignitá di non dire frasi tipo "il gap con l'Europa aumenta" e bagiannate simili.
Si poteva e si doveva cambiare.