Manifesto

Questo blog nasce dalla necessità, quasi imperiosa, di raccontare il calcio, quello nascosto, letto attentamente col lumicino, senza lasciarsi prendere da istinti di tifoserie.
E' un calcio dove maturano fantasia e illegalità, estro e limiti. E' un calcio del pessimismo leopardiano e del provvidenzialismo manzoniano, con una sottile, ma non troppo, ironia pariniana. E' un calcio razionale senza leggi, dove Zoff segna di testa, su calcio d'angolo, il ventesimo goal contro l' Inghilterra. E' un calcio colorato dalle pennellate dei numeri 10 e dai cartellini dell'arbitro. E' un calcio dettato dai numeri delle statistiche e delle maglie. E' un calcio immortale, ma che progredisce, lasciando molti nel dimenticatoio.

Questo blog si prende il compito di raccontare, niente di più. Con un pò di sobrietà, che di questi tempi non guasta mai. I post non saranno una semplice stesura cronologica degli eventi come quella del Pozzo giornalista, ma nemmeno un canto dell' Anfield o un ballo del Maracanã. Probabilmente con un pizzico di nostalgia, di maschilismo e arroganza... Abbiate pietà, ognuno ha i propri difetti.
E' un blog indipendente, libero, perciò, da qualsivoglia pubblicità a scopro di lucro.
E' un blog spinto dalla passione, che parte da una frase, che funge da sugo: "vince sempre il migliore".
Tutto questo al solo fine di coinvolgere dialetticamente voi lettori. Ma se in vece fossi riuscito ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.