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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

lunedì 23 dicembre 2013

Fattore Classifica

La classifica parla chiaro: la Serie A si sta lentamente trasformando in una Liga, dove due squadre giganteggiano tra rose ancora incomplete. Spero, da amante del pallone, che sia solo un anno di passaggio, di transizione. La Roma ha una velocità scudetto, la Juve è ulteriormente qualche metro più avanti.
Rivelazione da una parte, certezza dall'altra, Destro e Tevez, Benatia e Barzagli. I bianconeri, a livello d'organico e di gioco, hanno ancora qualcosa in più. I giallorossi assomigliano sono diversi aspetti alla prima Juve Contiana, gioco offesnsivo e una buona dose di incoscienza.
Il giorno della Befana, la resa dei conti. A chi il carbone?
Qualche posizione più sotto in classifica, c'è stato il Derby. Francamente, uno dei più brutti che abbia mai visto. Alla fine l'ha spuntata la migliore. L'Inter, a differenza del Milan ha più qualità, la differenza più importante. I rossoneri ormai si sono abituati a non avere gioco, aspettano le fiammate individuali. Che, però, quando non arrivano...
Un elogio a parte va a Palacio, l'incrocio argentino di Quagliarella e Inzaghi. I colpi del primo, l'istinto omicida del secondo. Sta dimostrando di essere, insieme a Tevez e Rossi, una spanna e forse anche più, superiore a Balotelli.
Allegri sbaglia quando schiera un centrocampo così lento, i medianacci non possono improvvisarsi registi; rischiano solo di diventare zavorre. Non si possono cogliere rose dai piedi di Muntari, De Jong e Poli.
Il mercato capita a fagiolo, ma non si pensi che possa bastare Honda. Gli servirà tempo per inserirsi nel calcio nostrano, sempre meno interpretabile, per quanto scontato.

martedì 17 dicembre 2013

Fattore Trasformazione

Signora Omicidi in Italia, verginella timida in Europa. Questa è la Juve. Questa è la sua trasformazione, molto stile Dottor Jekyll e Mister Hyde. Otto vittorie di fila in Serie A, una sola in Champions. Ha rifilato tre goal al Napoli, diretta concorrente allo scudetto, ne ha presi altrettanti (in due partite) dal Galatasaray, diretta concorrente per l'approdo agli ottavi. Tevez è un sintomo, non la malattia. Nel mercato l'unico da ingaggiare è un esterno d'attacco, per cambiare l'ormai scontato 3-5-2.
Il campo è un'alibi parziale: i bianconeri hanno difeso il pareggio, senza spingersi oltre. Questo è un errore che in Europa non ci si può permettere. Ora l'Europa League; da qui alla finale, il cammino può sembrare meno impervio, ma ciononostante, rimane ancora lungo. Intanto, ahinoi, rischia di ammazzare un campionato, in cui le dirette concorrenti, aspannano.
La Roma cerca in tutti i modi di complicarsi la vita, Fiorentina e Napoli hanno deciso di approcciare un gioco che rende solo parzialmente in Serie A. Farebbero faville in Premier, ma a casa nostra conta troppo la difesa.
Milano non ride. La sponda nerazzura cerca di coprirsi dalle dichiarazioni di Mazzarri, i cugini sperano in un miracolo. Allegri ne ha già fatti due, il terzo non so.
Un applauso al Torino, settimo. Un grande piazzamento per una squadra che in panchina ha un degli ultimi veri amanti del pallone, Mister Libidine, lo chiamavano.

lunedì 9 dicembre 2013

Fattore Campionato

15° giornata di campionato. Pochi sussulti, diverse osservazioni. La Juventus, non sbaglia più un colpo, la Roma resiste, le altre arrancano. La differenza risiede sicuramente nelle difese, ma anche in una diversa interpretazione dell'attacco. I bianconeri che vanno in goal con chiunque, hanno come boa d'attacco il basco, Llorente. Fra parentesi, finalmente un numero 9. Ma non segna solo Llorente, anche Vidal (che fior di giocatore), Tevez, Pogba. E qui vi è la vera forza dei torinesi.
La Roma, aldilà dell'importanza di Totti (tale e quale a quella di Pirlo per la Juve), si affida al solo driggling micidiale di Gervinho. Si spera che il ritorno di Destro sia aggiuntivo, non sostitutivo.
Invece, dal Napoli al Milan, passando per Inter e Fiorentina, ci si affida esclusivamente all'uomo in attacco: Higuain, Balotelli, Palacio e Rossi. Gli altri giocatori a sostegno, sembrano più addobbi che colonne.
Per Napoli e Fiorentina la strada è più semplice: ritrovare Callejon e Cuadrado. Per Inter e Milan, invece, sarebbe molto più utile se prima si desse una strigliata alla difesa. Sopratutto la sponda rossonera. Ventitrè goal subiti sono troppi, non ci sono alibi che tengano.

domenica 8 dicembre 2013

Fattore Gironi

Ecco l'esito dei sorteggi dei gironi dei Mondiali brasiliano '14:
GRUPPO A: Brasile, Croazia, Messico, Camerun
GRUPPO B: Spagna, Paesi Bassi, Cile, Austalia
GRUPPO C: Colombia, Grecia, Costa d'Avorio, Giappone
GRUPPO D: Uruguay, Costa Rica, Inghilterra, Italia
GRUPPO E: Svizzera, Ecuador, Francia, Honduras
GRUPPO F: Agentina, Bosnia, Iran, Nigeria
GRUPPO G: Germania, Portogallo, Ghana, USA
GRUPPO H: Belgio, Algeria, Russia, Sud Corea

Tralasciando il nuovo assurdo metodo dei sorteggi, sono venuti fuori dei gironi piuttosto disarmonici.
 Due gironi di fuoco, quello B e G e due equilibrati, quello D e C. Non troverà vita facile il Brasile, ma il pubblico sarà l'ago (favorevole) della bilancia.
Gli Azzurri soffriranno sopratutto gli spostamenti (adesso fa figo dire "logistica"). E' un girone di difficile previsione; Italia e Uruguay sono due squadre molto simili. Entrambe non hanno certezze (quando mai noi le abbiamo avute...). Gli attacchi, si spera titolari, sono buonissimi, Rossi-Balotelli da una parte, Cavani-Suarez dall'altra. Nell'ultima partita, quella di Confederation, però, non hanno avuto particolare rilevanza. Il loro è un sistema collaudato, il nostro non ancora; noi più qualità, loro più fisico. Ne vedremo delle belle.
Credo che si sia troppo presto archiviata l'Inghilterra. L'ultimo incontro ci è stato meritatamente favorevole. Ma abbiamo vinto (solo) ai rigori, e noi, a differenza loro, non avevamo cambiato allenatore due settimane prima. Hanno forze nascenti, Walcott e Wilshere su tutti. Patiranno sicuramente di più il caldo soffocante.
Spero solo che Prandelli convochi gli uomini giusti, non necessariamente, anzi, i suoi preferiti.
Butto una mia previsione di mine vaganti (le ultime credo di averle azzeccate): Belgio e Colombia.