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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

venerdì 20 marzo 2015

Fattore Audacia

Audentes fortuna iuvat, la fortuna aiuta gli audaci. La Juventus diede una svolta al proprio cammino in Champions League con una decisione alquanto audace: difesa a quattro con il trequartista nella partita da dentro/fuori con l' Olympiacos. Vinse il turno, arrivando agli ottavi con il Borussia, avversario non insormontabile, ma comunque temibile. In un altro momento decisivo, al ritorno, con l'infortunio di Pogba, altra decisione audace: ritorno alla difesa a tre-cinque con l' insermento di Barzagli, che è entrato in campo dopo mesi di infortunio e per nulla riscaldato. Da quel momento in poi, i bianconeri sono scivolati sul burro tedesco fino al sorteggio di stamani.
Queste sono scelte che si sono rivelate decisive e non è un caso che le abbia fatte l'uomo su cui si erano riversati tutti i dubbi dell' estate juventina, Massimiliano Allegri. Egli ha avuto la consapevolezza di non poter rivoluzionare un gruppo vincente da tre anni in terra madre, ma di procedere a piccoli passi. Ha capito che questa squadra aveva ancora del potenziale da esprimere, soprattutto sul lato tecnico, a mio parere troppo accantonato dalle strategie puramente tattiche di Conte. Proprio di quest'ultimo sono state alcune dichiarazioni con un pizzico di perfidia rivolte alla squadra del tecnico livornese, che, però, ha saputo rispondere come piace a Conte, ovvero sul campo: 2-1 e 0-3. Con tanto di tacito stupore di quei tifosi rossoneri che circa un anno fa chiesero, e ottennero, la sua testa. Non era lui la causa al Milan, che ha problemi ben più profondi di un semplice allenatore.
Dopo l'audacia, ecco la fortuna. Il Monaco è la più abbordabile delle pretendenti al titolo. Lo Stadio Louis II non è lo Juventus Stadium e questo è un notevole vantaggio. Ma occhio a facili insidie, sarebbe un peccato se si ripetessero partite come il Cesena o con la Fiorentina. Gli infortuni non aiutano, ma ora non c'è più tempo per alibi. Ora è il tempo di essere audaci.


martedì 10 marzo 2015

Fattore Rivali

"Mi basta anche un 1-0" sentenziò Allegri alla vigilia della partita con il Sassuolo, sua ex squadra. E' così fu. Il goal, arrivato nel momento giusto, dall' uomo (o ragazzo) più atteso e che aveva più deluso. A Paul Pogba non manca nulla, se non un po' di cattiveria e di continuità. Probabilmente lascerà la Juventus, ma di lui rimarrà il tiro-goal che ha praticamente consegnato il quarto scudetto consecutivo alla Madama torinese.
Nessun rivale è riuscito a star dietro ai bianconeri. La Roma, principale candidata a questo ruolo, si è sfaldata alla prima tempesta, che, paradossalmente, si è creata da sola. L'ultimo pareggio, contro il Chievo, è stato definito da monsieur Garcia "inquietante". A dire il vero, non è stato il primo pareggio della Roma a destare qualche perplessità, ma giustamente il condottiero è stato l'ultimo ad abbandonare una nave che sta colando a picco. Probabilmente la causa di questo periodo è sempre la medesima che attanaglia i romani da ormai parecchi anni: l' ambiente. Fattore che vive troppo di alti (esaltazione) e bassi (delusione). L'allenatore francese, per sua stessa ammissione, ha provato in tutti i modi a cambiare la natura romana "perennemente pessimista".
Credo che un campionato come quello scorso sia stato il massimo colpo che questa squadra possa aver sparato, non sufficiente, però, ad abbattere la corazzata bianconera, che, da qualche tempo, non sembra più tanto infallibile. Ne sono prova le ultime quattro, cinque partite, su tutte la prestazione mortificante in Coppa Italia contro la Fiorentina.
L'altra pretendente al trono italiano, il Napoli, è anch'essa rimasta vittima della propria natura. Emblematici sono la sconfitta con il Torino e la rimonta da parte dell' Inter.
La differenza sostanziale rispetto agli scorsi tre anni è che la Juventus non ha dovuto fare molto pù del necessario: i possibili rivali si solo eliminati per propria mano.
Mentre la Juventus può dunque tirare il fiato e concentrasi sulla lunga notte con il Borussia di mercoledì prossimo, Benitez ritorna agli atteggiamenti del periodo inglese e la Roma si crogiola nella consapevolezza di non essere (ancora) un team vincente. Si riapre, perciò, la lotta per il secondo posto, ma con una candidata in più, ovvero la Lazio di Pioli.