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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

giovedì 20 giugno 2013

Fattore Fortuna

L'Italia è stata molto, molto fortunata questa notte. Ha trovato un avversario non facile, in forma, ma si tratta pur sempre del Giappone. Prendiamo i tre punti e abbandoniamo il campo a testa bassa.
Partita iniziata malissimo, zero controllo della palla, rincorsa dietro ai veloci samurai e mai una giocata d'anticipo. Il centrocampo boccheggiava già dopo 15 minuti. Poi una carambola di eventi: dal rigore inventato allo 0-2, dall'altro rigore inventato fino al 4-3. Partita pazzesca, ma non perchè giocata bene da entrambe le squadre, anzi.
Prandelli, lo si può tranquillamente dire, ha sbagliato in pieno la formazione. E secondo me anche i cambi successivi lo sono stati in parte, come l'ingresso, seppur positivo di Giovinco. Con un altro avversario e con un vento un pò meno a favore, non avremmo visto palla.
Maggio non è da nazionale; De Sciglio fa quel che può, ma è proprio necessario fargli giocare tutti i novanta minuti?; l'idea di lasciare fuori Bonucci continua a non convincermi: appena gli altri bloccano Pirlo, tutta la squadra inizia ad ansimare, non trovando una valida alternativa come impostatore di gioco.
Su Montolivo, vorrei solo spendere due parole: nei miei post precedenti l'ho sempre criticato, e da quanto continuo a vedere, ho sempre avuto ragione: il rapporto Prandelli-Montolivo ricorda molto quello Lippi-Zambrotta (quello del 2010, naturalmente); un rapporto perseverante, più che ostinato. Montolivo non è un giocatore da Nazionale, punto. E Prandelli deve farsene una ragione. Ma chi non vorrebbe il proprio pupillo in squadra? Vero, ma se ne risente il rendimento generale, la strada giusta è la panchina. Inoltre penso che uno come Marchisio non si possa togliere, sopratutto quando si vogliono limitare le scorrerie avversarie.
Mi è piaciuto molto Balotelli, l'unico a reggere un attacco che, senza di lui, sarebbe inesistente.
In definitiva la vedo parecchio male, ma con la consapevolezza che, tradizionalmente, gli italiani danno il meglio di sè quando hanno le spalle al muro.

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