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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

martedì 3 luglio 2012

Fattore Italiani

Grazie (o a causa, dipende dai punti di vista) all'Europeo appena conclutosi, si è potuto appurare la carenza di riserve in grado di sostituire l' undici titolare.
Sembra infatti che la nostra sia una delle poche Nazionale che soffre di questo problema. Perchè?
Si potrebbe fare un ragionamento molto semplice: contare il numero di stranieri nei club più importanti di Serie A e trarne delle conclusioni:
Attualmente gli stranieri nella Juventus sono il 34,4%, Milan 44,7%, Udinese 75 %, Lazio 50 %, Napoli 53,5%, Inter 76,6 %, Roma 58,8%. Quest dati sono molto eloquenti, ma sono stati anche inclusi i giovani delle rispettive primavere, nonostante per molti di loro sarà molto improbabile arrivare soltanto alla panchina di qualche grande della Serie A.
 In questo ultimo periodo soltanto la Juventus vuole avere una linea di sviluppo giovane e italiana, a differenza di seppur belle squadre come l'Udinese, che preferisce puntare su coetanei stranieri. Per ora lascerei da parte la classifica dell'ultima stagione, perchè i destini di squadre come la Juventus, il Milan o l'Udinese sono state dettati dalla grande gestione dei propri allenatori (alcuni di loro, per usare un' espressione tosattiana, hanno fatto credere agli asini di essere cavalli).
Preferirei riferirmi al fatto che la Nazionale aveva sette giocatori della Juventus, tre del Milan, due del Napoli due della Roma, uno dell' Udinese e tre che giocano all'estero.
Sono numeri da tenere d'occhio, e molto attentamente. E c'è da tenere presente che l'ultima squadra a vincere a livello internazionale è stata l'Inter di Mourinho, con soli cinque italiani (comprendendo di nuovo i giovani e riserve). Ma negli ultimi anni le prestazioni delle nostre squadre in ambito europeo sono state molto deludenti, pur puntando molto su stranieri. E "casualmente" anche la Nazionale va di pari passo con questi risultati e livelli di gioco deludenti (obiettivamente anche agli Europei, il gioco non  si è proprio visto).
Tutto allora ciò cosa vuol dire?
Io non credo che le "big" italiane pensino che un giovane africano o sud americano sia meglio o peggio di un ragazzo italiano della primavera. Io penso che l'italiano non abbia abbastanza opportunità per mettersi in mostra. I ragazzi brasiliani e argentini che fanno tanto gola ai presidenti, esordiscono a sedici-diciasette anni nei loro più importanti club. Allora di chi è la colpa? Dei presidenti? Dei direttori sportivi?
Certo, è anche una questione economica: costa molto meno pagare un paio di milioni e avere lo straniero subito che aspettare e avere la pazienza di vedere l'evoluzione tecnica dell' italiano.
Ma io dico che fondamentalmente è un errore della FIGC, della Lega e di tutti quegli organi di potere amministrati da gente incompetente e che pensa di più ai propri affari. Io imporrei che gli stranieri in squadra non debbano superare il 50%. Mi sembra la cosa più giusta e corretta. Anche perchè ho visto fior fior di talenti sudamericani considerati migliori dei nostri, ma poi durare la metà (con le conseguenti lacrime dei presidenti che ripensavano ai 10, 20 o 30 milioni spesi).
Però il mio più grosso rammarico rimane quello della quasi scomparsa delle società "satelliti", che hanno accompagnato le squadre importanti fino a 30 anni fa.
Per chi non lo sapesse, i nostri grandi calcatori del passato, stavano pochi anni (addirittura pochi mesi) nelle primavere e poi si facevano l'ossatura in alcuna società "alleate". Per fare degli esempi, la Juventus e il Torino si spartivano il territorio piemontese ed annesse società (Pro Vercellli, Novara, Cuneo), proprio come l'Inter e il Milan facevano con le società lombarde (Atalanta, Como, Lecco), o il Genoa in Liguria.
Queste società satelliti militavano in B o in C e spendendo quasi nulla riuscivano ad avere i futuri talenti italiani, che sarebbero poi ritornati alla squadra-madre. A guadagnarci erano in due; oltretutto era molto più facile monitorare i ragazzi.
Perciò ricordatevi sempre che il ragazzo che sta facendo gavetta e viene poco considerato potrebbe essere la migliore riserva ora in circolazione...

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