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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

domenica 6 luglio 2014

Fattore Romanticismo

Sono stati giocati dei quarti non spettacolose. Pochi goal segnati, penuria di supremazia. Ma c'è stato, d'altro canto, qualcosa di ormai perduto, che ai giorni nostri si può trovare in qualche squadra o nelle sempreverdi bandiere, uomini che giurano fedeltà alla propria casacca: il romanticismo. Partiamo da Francia-Germania. Partita avara di spettacolo e dettata più che altro da un forte orgoglio nazionalistico tra due paesi storicamente nemici sui campi di battaglia (e di gioco). Vittoria striminzita dei tedeschi per 1-0, capocciata di Hummels. Passiamo a Brasile-Colombia. Più che una partita di calcio, una guerriglia tra sudamericani. Da una parte Neymar, dall'altra James Rodriguez. Tanta classe, un pò fine a sè stessa. Finiscono entrambi in lacrime; uno per un fallo di Zuniga nella zona lombare, l'altro per l'eliminzaione dal torneo. La Colombia trascinata dal suo capitano, Yepes, ha dato filo da torcere ai padroni di casa. A risolvere le cose sono stati Thiago Silva, un goal piuttosto fortunoso, e David Silva, con una punizione da una trentina di metri. Ammetto che è stata efficace, ma un tiro con il piattone non si può proprio vedere. Ecco dunque Argentina-Belgio. L'Albiceleste si dimostra un buon gruppo a livello individuale. I meccanismi non sempre girano alla perfezione, ma il ritmo è dettato da Lionel Messi e le sue giocate, mica quisquiglie. Fortunata sul goal, sventurata con l'infortunio di Di Maria, il cui sinistro è sempre un belvedere. Forse hanno trovato un desaparecido: Gonzalo Higuain, trasformato da "spillo" a "pugnale" dopo la rete messa a segno. Gli argentini rimangono i miei personali favoriti per alzare la Coppa. Infine Olanda-Costa Rica. Da una parte chi era già stato dato per morto e sepolto, dall'altra chi, da vittima sacrificale, è diventata la Cenerentola centroamericana dei Mondiali. Pali e traverse, attacchi e ripartenze, assedi e catenacci. Alla fine ha trionfato lui, Louis Van Gaal. Ha rivoluzionato l'intero calcio olandese. Si è liberato del caro 4-3-3 per abbracciare la difesa a tre, inventandosi il 34enne Kuyt tornante e terzino a seconda dei casi. E poi la scelta più importante, fuori Cillessen e dentro Krul (che personalmente terrei titolare). Si tratta di una di quelle decisioni che possono fare solo i Maestri con la "emme" maiuscola. Mi riporta alla memoria la scelta di Lippi per il quinto rigorista in quel di Berlino: Grosso. Lui segnò e ci fece perdere la voce dalle urla. Krul ha parato due rigori e spinto gli Oranje verso l'Argentina.

Confesso che mi aspettavo qualcosa di più dal Belgio. Ma insieme alla Colombia, non ha di certo tradito le (mie) aspettative. Lo considero, personalmente, un altro piccolo pronostico azzeccato. Saranno due semifinali da non perdere. La spada tedesca contro la samba brasiliana, il fioretto olandese contro il tango argentino. Muller contro David Luiz, Robben contro Messi. Ah romanticismo, quanto mi sei mancato..

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