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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

sabato 24 maggio 2014

Fattore Fine Campionato

Ebbene, direi che è ora di tirare le fila di trentotto giornate di campionato. Innanzitutto, troppe volte hanno regnato sovrane la noia e la mediocrità. Tra la prima e l'ultima ci sono stati ben settantasette punti, un'enormità, uno sproposito. La Juventus, con il record di punti, non ha trovato sufficienti rivali. Solo la Roma, ultime partite a parte, è riuscita a gettare un pò di benzina sul fuoco, ad alimentare la passione degli spettatori.
Ecco di seguito un mio personale "spezzatino" riguardo alle prime posizioni, Beccantini me lo conceda:
  • Juventus: Pochi aggettivi per descrivere i 102 punti, ma tanto leonessa in Italia,  quanto gattina da salotto in Europa. Dalla neve di Instanbul, alla doccia fredda con il Benfica. La squadra manca ancora di alcune individualità vincenti; mancanze, che hanno permesso a Conte di dare l'ultimatum (poco signorile a mio avviso) alla società. Bisogna cambiare subito, prima di ritrovarsi come l'Inter post-triplete.
  • Roma: campionato sublime, avrebbe vinto lo scudetto in qualsiasi altro anno. Garcia sta dando il massimo, le sue origini multietniche lo avvantaggiano. Ha la mente molto aperta e perciò potrà sempre essere una mina vagante. Ottimo l'acquisto di Gervinho, incomprensibile quello di Bastos. Il calcio nostrano ha bisogno che le romane siano competitive; per ora, una basta.
  • Napoli: un lento, graduale spegnimento. E' mancato Hamsik, ci sono stati Callejon, buono, ma non un fenomeno, e Mertens, talentuoso, ma ancora un pò acerbo. Ci si è completamente affidati a Benitez, è arrivata una coppa (e te pareva). Il rinnovamento della rosa è appena arrivato a metà strada, ce n'è ancora molta da percorrere.
  • Fiorentina: vedova dei due (anche unici) attaccanti, ha dovuto reiventarsi, sotto la guida intraprendente di Montella. Il "falso nove", qui in Italia non (con)vince. C'è bisogno di uomini di peso, che sappiano tenere il pallone anche a forza di spallate. Hanno parzialmente sbagliato il mercato l'anno scorso, auguro a Pradè di non ripetersi.
  • Inter: vittima di sè stessa, ancora frastornata dal ciclone Stramaccioni. Comica la telenovela Guarin-Vucinic, con Thohir a fare la figura di Scajola. Mazzarri è diventata vittima del suo ego e delle sue scuse: se non sai incassare i colpi, non sai neanche tirarli. Rimane molto amaro in bocca.
  • Parma e Torino: bei campionati, da una parte i "veterani" Amauri e Cassano, dall'altra le scommesse-promesse Cerci e Immobile. Il suicidio granata all'ultima giornata ha fatto valere la qualificazione in Europa ai gialloblu, Uefa permettendo. Donadoni e Ventura stanno ancora una volta dimostrando che gli allenatori italiani, se accontentati e supportati dalle dirigenze, possono tirare fuori fiori da un mazzo di erbacce.
  • Milan: poco da dire, tanto da rifare. A partire dalla società, fino alla squadra. L'allenatore è l'ultima cosa a cui pensare. I rossoneri sono, per loro fortuna, fuori dall'Europa. Bisogna ripartire dalle piccole cose, come hanno fatto Juve e Roma poco tempo fa.
In un post (Fattore Pronostico) dissi la mia sul campionato che sarebbe venuto.
La mia classifica fu: Juve, Napoli, Inter, Roma, Milan, Fiorentina, Lazio
La classifica è stata: Juve, Roma, Napoli, Fiorentina, Inter, Parma
Ho azzeccato gli interpreti, toppato le squadre. Sarà per il prossimo anno.

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