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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

domenica 16 febbraio 2014

Fattore Maestria

Sono pochi gli allenatori che possono essere definiti "maestri". In passato ve ne furono parecchi, ogni tanto ne spunta qualcuno anche ai giorni nostri. Uno che ahinoi è stato facilmente dimenticato dalla stampa, preoccupata di segnalarci cinguettii, insulti o starnazzi, è Corrado Viciani, scomparso pochi giorni fa. Soffriva di un morbo, quello di Alzheimer, che gli ha offuscato i bei ricordi della "provincia", dove tra Ternana e Palermo, ha potuto sfoggiare tutta la propria maestria.
Si ispirirava al credo di Michels e Cruijff, il calcio totale fatto di pressing e schemi tanto assurdi, quanto ossessivi.
Modellò la materia prima a disposizione come uno scultore o un vasaio: «Avevo degli asini come giocatori, non potevo permettermi lanci lunghi, invenzioni, fantasie. Bisognava correre, fare passaggetti facili facili, sovrapporsi». Aveva lo stesso tocco, che i propri amici, Guttuso e De Chirico, riuscivano a conferire ai propri quadri.
Il calcio ridotto all'essenzalità, passaggi corti e gioco facile. Nulla da inventare, solo da eseguire. Talvolta persino dispotico, come confermarono le sporadiche insurrezioniai tempi del Palermo. Non esisteva il singolo, solo undici gregari.
Non gli andò mai giù quella finale del '74 contro il Bologna di Capitan Bulgarelli. Persero malamente tra mille polemiche arbitrali. Fu l'apice della sua carriera.
C'è chi dice che sia stato il vero pioniere del Tika Taka, dubito però, che i tifosi del Palermo o della Ternana del tempo si siano così tanto annoiati.

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