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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

lunedì 3 febbraio 2014

Fattore Campionato

Parto dal Napoli. Sconfitta dolorosa, non ridimensiona la squadra, ma rende oggettiva la situazione degli azzurri. Poca cativeria, poca determinazione, complice anche la mancaza di "stimoli di classifica": Roma e Juventus sono ormai scappate, bisogna ritrovare il bel gioco e conservare senza problemi il terzo posto, che significherebbe un altro anno in Europa (darei per scontato il passaggio dei preliminari).
Juve-Inter, invece, dimostra, ancora una volta, due cose: la differenza sotto ogni punto di vista tra le due e il suicidio europeo dei torinesi. L'Internazionale fatica su qualunque livello, da quello tecnico (ma lì o c'è un allenatore fuoriclasse, o si può fare poco), a quello tattico, il pane dei poveri, direbbe Mazzone. E su quest'ultimo elemento Mazzarri ha compiuto un bel passo indietro rispetto all'esperienza partenopea. Palacio non è Cavani, Alvarez non è Hamsik. Oltretutto non capisco questa fissa per la difesa a tre, spero che un giorno lo spieghi, senza tirare fuori arbitri e guardalinee.
La Juventus, d'altro canto, si dimostra la più forte (sai che novità); ha una rosa molto ampia e questo probabilmente incide sul bilancio, ma i risultati, in parte, giustificano. Personalmente non vedo tanto inferiori la Roma e il Napoli, a cui la scquadra di Conte ha rifilato tre goal ciascuno, ai giallorossi del Galatasaray. Questo rende ancora più doloroso il calcio nel didietro preso nei gironi. Ma il calcio, fortunatamente, è anche questo.

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