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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

sabato 15 febbraio 2014

Fattore Inesperienza

Un mese fa Clarence Seedorf diventava il nuovo allenatore del Milan. Sostituiva Allegri, un allenatore che, a detta di molti, aveva sfasciato una squadra (già a buon punto di logorio, aggiungerei io).
E' arrivato tra i consueti dubbi, legati più all' inesperienza che al carattere. Ha deciso di cambiare modulo, iniziando a "iniettare" quella fantasia che fino a poco tempo fa partiva direttamente dai propri piedi.
Dopo un mese la situazione è ancora incerta. I risultati sono dalla sua, tre vittorie, un pareggio, una sconfitta. Ma, a differenza della concezione Mourinhana, non sono tutto. O meglio, non sono abbastanza.
Bisogna vincere e convincere, per dirla alla Berlusconi. Seedorf ha deciso di concentrarsi sull'argomento su cui è più preparato: la trequarti offensiva. Non sta osando, primo errore dettato dall'inesperienza. Il calcio nostrano parte dalla difesa, poi dalla costruzione a centrocampo e infine si arriva alla fase realizzativa. E' proprio necessario impuntarsi su un reparto che annovera Balotelli, Pazzini e Kakà, quando quello più arretrato concede occasioni su occasioni ad una squadra che lotta per la salvezza?
Seedorf ha deciso di spostare più avanti il baricentro, a causa dell'assenza di registi. Corretto, ma la squadra, senza una cerniera dietro, rischia solo di spaccarsi.
Un allenatore che parte dalla Serie B, ha bisogno di tempo. Seedorf ne deve avere altrettanto, forse di più. Inziare dal Milan, la propria ex-squadra non fa altro che allungare i tempi.
Contro l'Atletico spero nel nostrano catenaccio, l'unico su cui "si va sul sicuro".

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