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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

giovedì 6 novembre 2014

Fattore Gironi Champions

Ho atteso qualche settimana per tornare a riscrivere, troppi risultati scontati e bizzarri.
Partiamo dalla Roma. Quella di ieri è stata una partita senza significato, inutile parlare di "recuperata dignità" o dello scarto di sette goal della scorsa come un "incidente di percorso". Chi punta in alto non ha bisogno nè di recuperare la dignità con le seconde linee (proprie e degli avversari) e non ha incidenti di percorso, al massimo percorsi accidentati. La Roma non ha le stesse qualità del Bayern, ma neanche la stessa determinazione (o per dirla alla Conte "fame"). I giallorossi vengono da una stagione di grandi numeri, che, in assenza di numeri superiori della Juventus, avrebbero significato scudetto assicurato. Una stagione che probabilmente ricapiterà tra molti anni; la mancata vittoria finale pesa sulle gambe, e non poco. Sarà compito di Garcia rinnovare le ambizioni della Roma e, al momento, paiono piuttosto infiacchite.
Il regalo del Man City facilita il viaggio verso gli ottavi, ora però non bisogna fare passi falsi.
Passando alla Juventus, si è vista una bella gara, che dimostra, ancora una volta, come una tendenza maggiormente offensivista possa portare grandi soddisfazioni. Ottima la scelta di Allegri di cambiare modulo, fare di necessità virtù negli ultimi tempi ha portato buoni risultati ai bianconeri: dal 4-2-4 al 3-5-2 con il Napoli o il 4-3-3 con il Real Madrid (due partite eccezionali, seppur incassando un magro bottino). Cambiare fa bene e molti allenatori dovrebbero capirlo, vedi Mazzarri.
Gli ottavi sono un traguardo raggiungibile per entrambi e non credo che l'attuale campionato toglierà molte energie. Vedendo i risultati della Serie A, più che parlare di "partite combattute", mi viene da dire "combattimenti tra poveri" (soprattutto a livello tecnico e fisico).
Apro una piccola parentesi sull'assegnazione del Pallone d'Oro. Al di là degli interessi economici che vi sono dietro, io, come avrei fatto nel 2012 a Iniesta o Xavi, assegnerei il premio ad un tedesco, in quanto rappresentante della migliore espressione del calcio. Se devo fare un nome, sto con Kahn: Neuer.

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