Vedo sempre con sincera disapprovazione gli esoneri degli allenatori. Mandare via una persona è un errore di chi l'ha chiamata. Non so chi, in questo caso, abbia preso questa decisione, se Fassone o Ausilio, ma tant'è, alea iacta est. Mazzarri, da parte sua, non ha fatto niente per evitare questo esonero, anzi, a tratti sembra averlo quasi auspicato: tralasciando le popolari scuse, dagli infortuni alle condizioni atmosferiche, non è riuscito a dare un gioco alla squadra, delle cui individualità si può discutere fino ad un certo punto; la rosa è più che valida in un campionato come quello attuale. Altri errori sono sicuramente stati la cattiva preparazione estiva e la mancata cura dei giocatori con più talento. Sulla prima ormai da diversi anni in Italia ci si concentra maggiormente sulla tattica, sui moduli, dimenticandosi che per giocare a pallone, prima di tutto, bisogna correre; arrivare prima sul pallone fa la differenza nella quasi totalità delle azioni di gioco. Sulla seconda bisognerebbe addentrarsi nelle situazioni quotidiane di lavoro, ma i mancati exploit di Hernanes, fantasma del bel giocatore che fu biancoceleste, di Kovacic, certamente ancora acerbo sotto diversi punti di vista, di Palacio, anch'egli una copia scarsa di quello genoano, pesano e non poco.
Si riparte da Mancini, che porterà sicuramente entusiasmo, bisogna vedere per quanto. Questo cambio di panchina costerà come trenta e passa milioni, all'incirca il costo di un giocatore di alto livello. Inutile che vi ripeta cosa avrebbero fatto all'estero, eccetera eccetera...
Mancini, sottovalutato con gli scarpini, sopravvalutato con le sciarpette, riparte senza Ibrahimovic e con la cosapevolezza che Thohir, o chi ne fa le veci, di calcio ne capisce poco.
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