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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

mercoledì 16 ottobre 2013

Fattore Chiarezza

Nella Nazionale di Cesare Prandelli, c'è obiettivamente poca chiarezza: dal modulo al gioco, dalla rosa alla panchina, un potpourri di indecisione. E un velo, neanche tanto sottile di confusione.
E' stato, fino all'esaurimento, esaltato lo (stra)ordinario risultato della qualificazione con largo anticipo, ma bisogna anche notare con altrettanta attenzione, l'accesso non come testa di serie. Due partite, quelle con la Danimarca e con Armenia, che hanno evidenziato diverse lacune, difensive su tutte. La soluzione non è additare i portieri: Buffon o Marchetti non cambia la sostanza: tanti, troppi errori difensivi, una caratteristica atipica per la Nazionale Italiana. L'uso massiccio delle riserve non è una scusa, anzi, contro queste due formazioni si deve vincere con le seconde linee, altrimenti, cosa ci aspettiamo, di portare in Brasile solo undici giocatori?
La difesa che sia a tre o a quattro, non può permettersi le assenze di Barzagli, Bonucci o Chiellini. Balzaretti è un terzino senza qualità, Maggio è troppo altalenante nelle prestazioni. Il centrocampo deve essere di qualità e continuità, di conseguenza, continuo testardamente a non capire la presenza di Montolivo.
Mi fa piacere sentire la suggestione-Totti, ma vi prego, rimanga tale. Per quanto possa essere utile un giocatore di esperienza e di straordinarie capacità tecniche, non vedo come possa essere utile in una squadra così complicata... è com aggiungere pepe ad un piatto troppo salato.
Speravo e continuo a sperare che Prandelli nelle prossime amichevoli, smetta di progettare e sperimentare, ma dia inzio ai lavori, a partire dalle fondamenta (difesa), trovando, così, un pò di chiarezza.

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