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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

lunedì 6 ottobre 2014

Fattore Bordello

Scusate il titolo "colorito", ma mi sembra più che appropriato per descrivere la partita di ieri pomeriggio.
Tre rigori, tre espulsioni, cartellini gialli come coriandoli e cinque reti totali. Non sono uno che ama la ressa, o meglio la rissa, della moviola casalinga, quindi preferisco non dilungarmi troppo sugli errori arbitrali: c'era il rigore più espulsione (da ultimo uomo, lo so, regola assurda) di Holebas sull'intervento ai danni di Marchisio, c'era il rigore a favore della Roma (vogliamo giocare come in Europa o no?), c'era, infine, il rigore su Pogba; giuste le esplusioni di Manolas, Morata e Garcia. Inesistente il rigore causato Maicon, regolare il goal di Bonucci (i masochisti del fuorigioco si scatenino pure).
Al di là del bordello, scusate di nuovo, arbitrale, c'è anche la necessità di analizzare una partita tra le prime due forze, ormai da due anni, del nostro campionato (cosa che non mi pare i quotidiani stiano facendo). Partita selvaggia; come scrissi in risposta ad un commento, avrebbero avuto un grande ruolo i nervi, ma mai mi sarei aspettato tanti fischi e polemiche. Poca lucidità, tanto agonismo, sopratutto da parte della Roma, che però suole giocare di fioretto, non di sciabola. La paura di perdere ha preso il sopravvento e, di naturale conseguenza, pure i falli. Poca tattica e tanti, troppi tatticismi, figli della nostra mentalità di guastatori.
Trovo davvero ridicolo parlare di favori arbitrali a tinte bianconere, dopo tre anni di successi (in campionato) incontrastati. Questo è un limite delle squadre a cui manca ancora qualcosa per vincere. La Roma, in tal senso, assomiglia, con giuste proporzioni di gioco, vagamente alla Juventus di Ranieri. Una grande squadra, che in questo caso potremmo estendere alla città, deve andare oltre i torti. Deve essere superiore. Proprio come la Juve, in Europa, l'anno scorso, avrebbe dovuto andare oltre la bufera turca.
Vi prego, non ritiamo fuori questa partita per altri tre anni come il goal di Muntari, cerchiamo di andare avanti e superare questi bordelli (scusate ancora) di percorso.

2 commenti:

  1. nessuno dice però che alla fine ha vinto chi aveva qualcosa in più, e non parlo di raccomandazioni.
    lo dico da non-juventino, lo ha detto anche Maicon.

    tutto il resto è solo fumo mediatico per far parlare di un campionato che ha ben poco da dire.

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    1. Sicuramente la Roma ha sbagliato strategia: ha preferito giocare un calcio fisico e guastatore; questo ha limitato di molto non solo la Juve, non abituata a giocare in questo modo, ma anche sè stessa. Le poche azioni che ha fatto con velocità e qualità hanno messo in crisi la difesa bianconera, per esempio il goal di Iturbe. I torinesi, da parte loro, non hanno mai saputo rendersi veramente pericolosi palla a terra, caratteristica della Juve di Allegri.
      Se parliamo in termini assoluti, sicuramente la Roma continua ad avere un qualcosa di meno; negli ultimi quattro anni è arrivata una sola volta tra le prime tre e, per di più, con 17 punti di distacco. Ci sono tanti fattori che hanno deteminato questi risultati, non ultimo proprio l'ambiente giallorosso e, francamente, il lavoro di Garcia mi sembra pienamente sufficiente, chiedere di più sembra eccessivo.
      Se, invece, ci limitiamo ad osservare la partita di domenica, io, personalmente, ho visto come unica differenza il gran bel goal di Bonucci, non molto di più.

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