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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

domenica 21 dicembre 2014

Fattore Pausa Natalizia

Roma-Milan è stata una classica partita all'italiana: tutto fumo e niente arrosto. Conclamata per una settimana come solo i giornalisti odierni sanno fare, si è rivelata come una partita semivuota di contenuti. Apro una piccola parentesi: a proposito deigiornalisti, credo che se Brera potesse leggere alcuni articoli in sua memoria e potesse vedere il livello del giornalismo delle maggiori testate sportive, si starebbe tranquillamente rivoltando nella tomba. Chiusa parentesi.
Inzaghi continua a proporre un 4-5-1 senza punta, il cui unico schema è quello del due-tocchi-e-poi-sparala-avanti. Ci saranno state una decina di volte in cui Menez, di ruolo incursore, si è ritrovato da solo davanti alla difesa della Roma perfettamente schierata. Al decimo minuto le squadre erano già lunghe, colpevoli di frenesia immotivata e, soprattutto, vana. Dissi che sarebbe stato interessante notare l'uso degli attaccanti da parte di Inzaghi; io fino ad adesso ho solo visto una sfilza di difensori centrali e una mischia malassortita di centrocampisti. Il contropiede, su cui si basa la strategia, a tratti sfiora la pateticità. Considerando i proclami al gioco offesivo, direi che siamo ben lontani da ogni risultato soddisfacente. Oltretutto, al netto di una prestazione tutto fuorchè sufficiente, mi pare davvero imbarazzante esultare per uno 0-0. Il Milan odierno merita senz'altro l'attuale posizione in classifica (che con le partite da giocare oggi potrebbe ulteriormente peggiorare), niente più. O cambia qualcosa nella mentalità e nei giocatori o i rossoneri sono destinati ad un tracollo senza attenuanti.
In casa Roma si respira una trepida aria di insofferenza. La stanchezza ha cominciato a fare il proprio lavoro e le prestazioni fumose di Nainggolan e De Rossi ne sono l'emblema. La Roma attuale si erge esclusivamente sulle giocate di Gervinho, che a tratti (al pari di quelle di Menez) paiono indisponenti. La pausa natalizia è il palliativo ideale, ma non la cura definitiva. Fossi stato in Garcia avrei buttato nella mischia Ljajic al posto di Florenzi, preferendo correre piuttosto che rincorrere.
Non recriminiamo sugli errori arbitrali, per favore: la partita è già stata abbastanza noiosa di per sè.

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