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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

sabato 13 dicembre 2014

Fattore Europa

Il lato positivo è che ben cinque squadre porteranno il nome dell'Italia in Europa League (ben pochi saranno gli italiani, ma questo è un altro discorso). Il lato negativo è che solo una sarà in Champions, oltretutto come seconda classificata e con una buona percentuale di scontrarsi con un top club agli ottavi. L'Europa League, ex Coppa Uefa, è ormai diventata il nostro livello, lo specchio verso cui riflettiamo la nostra terribile e ben poco temibile mediocrità. Il problema è che da ormai troppi anni abbiamo preferito snobbare questa competizione, preferendo guadagnare qualche punto in più in campionato. Forse è anche questa mentalità ad averci fatto arrivare a questo tenore. L'Italia, fino agli anni '90 fiore all'occhiello del migliore calcio, è ormai diventata il quarto Paese più importante. Non ci resta che aggrapparci ai vari Pakistani, Indonesiani o addirittura Ciprioti. Probabilmente quando capiremo che la soluzione è la "qualità" dei soldi -e mi riferisco ai nuovi stadi, a calciatori dei nostri vivai, all'evitare gli ex campioni ormai bolliti di squadre inglesi... la solita nenia insomma- e non tanto alla quantità, l' Inter indonesiana ne è un esempio.
Tornando al calcio giocato, mi pare che l'Europa League sia un obiettivo facilmente perseguibile da Roma e Napoli, un pò meno dall'Inter. I capitolini perché, nonostante la poca lucidità delle ultime partite e la consapevolezza che passeranno degli anni per ripetere una stagione come quella scorsa, sono pur sempre una buonissima squadra; i partenopei perché hanno alla guida Benitez, che di tornei del genere se ne intende abbastanza (Champions con il Liverpool e proprio l' Europa League con il Chelsea); piazzo i milanesi leggermente indietro per il semplice fatto che Mancini, in passato, ha vinto con ben altri tipi di calciatori.
Non penso che possa essere una motivazione determinante il fatto che la vincitrice possa partecipare direttamente alla Champions il prossimo anno, quanto un eventuale dispotismo nazionale della Juventus. Molte società prenderebbero questo trofeo come un pretesto per non considerare fallimentare la propria stagione.
Ora ci aspetta un interessante turno di campionato: le due sorprese genovesi contro le due conferme.
Siamo al giro di boa, la vera stagione inizia adesso.

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