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"Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget."

Johan Cruijff

domenica 28 settembre 2014

Fattore Ombre

Ahi Milano. O meglio, quell'ombra di Milano, facilmente bistrattata dal Cagliari e bloccata dal Cesena, non dal Bayern e Real Madrid.
In casa nerazzura si è partiti forti con i proclami, Mazzarri su tutti, salvo poi ritrattare dopo quattro goal subiti in casa dai modesti sardi, finalmente con parvenze zemaniane. Ibarbo ha aperto crepe proprio dalle parti di quel Dodò che fu mitizzato dopo appena due partite. Mazzarri si prende la colpa, ma quella più innocente e falsa: il bisogno di turnover. Dopo appena cinque giornate? O forse sono il gioco, la tecnica individuale o una cattiva preparazione estive le vere cause? Io piazzai l'Inter terza all'ultima giornata. Non è una giornata storta a comprometterne il cammino, ma parlare di scudetto è sembrata la classica zappata sul piede. Cianciare sempre di sfortuna non solleva la squadra da pressioni, sono i risultati a esaltare o condannare.
Il Milan è figlio di una campagna acquisti quasi ininfluente, di un allenatore immaturo e di un ambiente ormai nostalgico. Non stiamo parlando di un grande club, o meglio, non più. Le litanie sugli infortuni, sul carattere e sulla voglia sono tanto superficiali quanto patetiche. Inutile proferire "grande reazione" sul 2-0 in favore della neopromossa Empoli, o  "grande prestazione di forza" dopo averne subite quattro da un Parma orfano di bomber. Sono luoghi comuni, nient'altro.
Le due milanesi sono vittime di loro stesse, di clichè e di quella nebbia (tipica lombarda) di confusione che li avvolge. Sono ombre del Milan di Sacchi/Capello/Ancelotti e dell' Inter di Mancini/Mourinho.
Ora le aspettano rispettivamente Chievo e Fiorentina. Il primo è sempre andato a goal, tranne nella partita con la Juve (parata miracolosa di Buffon su Maxi Lopez), la seconda sempre andata a punti, tranne con la Roma (risultato largo per quanto visto in campo). Due ottime prove per testare le proprie capacità.

2 commenti:

  1. Juve Roma, sarà l'inizio della fine per chi perderà

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    1. Gentile rangio, personalmente non vedo la partita di domenica come un verdetto a livello di classifica, ma a livello mentale: se perdesse la Roma, si parlerebbe di "complesso di inferiorità", se perdesse la Juventus si ripeterebbe la nenia dei tempi di Conte (che in Europa è passato dall'essere criticato all'essere rimpianto, nel giro di 90 minuti con l' Atletico, da quasi tutta la stampa italiana). I nervi iniziano ad avere un ruolo importante.

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